Il capodanno Sikh si festeggia dall'India a Roma
Il Vaikashi Nagar viene celebrato dai seguaci del sikhismo in tutto il mondo, anche a Brescia e nella capitale dove la multietnica Piazza Vittorio ha ospitato l’originale processione religiosa
Il 14 aprile in tutto il mondo è il “capodanno” degli indiani Sikh, chiamato Vaisakhi. La celebrazione ormai si svolge in tutte le città del mondo dove vivono comunità Sikh e da qualche anno è un’importante cerimonia anche in città italiane come Brescia e sopratuttto Roma dove oggi centinaia di Sikh lo hanno celebrato a Piazza Vittorio Emanuele, cuore multietnico della capitale. La festa, propiziatrice per la fine dei raccolti agricoli, cade nel primo giorno del mese di Vaisakh, da cui anche il nome, ed è celebrata in tutta l'India con nomi diversi.
Ma è nel Punjab che trova la sua espressione più spettacolare, in luoghi come il Golden Temple di Amritsar, con antichi rituali e fiere animate da acrobazie, canti e musiche popolari. In particolare, nella parte settentrionale di questa regione indiana, oltre che nella regione dell'Haryana, vengono organizzati grandi festeggiamenti, canti e libagioni rituali oltre che animate processioni verso i gurdwara, i luoghi di culto del Sikhismo, in particolare al Golden Temple di Amritsar, dove la tradizione vuole che sia stata fondata la fratellanza Sikh, da parte del decimo guru Sikh Gobind Singh, proprio nel giorno del Baisakhi del 1699.
I partecipanti si preparano alla festa con un bagno purificatore all'alba in fiumi e laghi, indossano abiti nuovi e poi vivono i festeggiamenti che culminano nella danza popolare tradizionale bhangra, un rito collettivo molto energico, accompagnato dal forsennato ritmo dei dhol. I Sikh in tutto il mondo celebrano la giornata con entusiasmo. Celebri sono i festeggiamenti di Londra, a Trafalgar Square, che tuttavia vengono posticipati quest'anno al 21 aprile.