La fatal Trinidad. Niente mondiale in Russia per gli Usa. Che trauma per la Fox
Per la prima volta dopo 28 anni gli Stati Uniti mancano l'accesso alla fase finale dei mondiali di calcio.
"Abbiamo deluso un'intera nazione stasera." A parlare è Omar Gonzalez, difensore centrale degli Stati Uniti il cui autogol al 17esimo ha dato il via al collasso della squadra americana. Contendendo a centro area un cross a Shahdon Winchester, Gonzalez ha colpito maldestramente la palla che con un pallonetto di 15 metri si è insaccata alle spalle dell'incolpevole Tim Howard. Alvin Jones ha poi realizzato il gol del definitivo 2 a 1 per Trinidad e Tobago. Una vittoria inutile per la nazionale caraibica già da tempo eliminata ma fatale per gli Stati Uniti.
E proprio l'isola alera stata fatale per gli Stati Uniti già 28 anni fa, ma in un senso ben diverso. Allora gli Stati Uniti chiusero con una vittoria storica quattro decadi di assenza dalla massima competizione calcistica per nazioni. Quella partita fu giocata davanti a 35mila spettatori mentre ieri sera poche centinaia di tifosi hanno assistito dagli spalti dello stadio Ato Boldon ad una altrettanto storica eliminazione che chiude la possibilità per la squadra a stelle e strisce guidata nuovamente da Bruce Arena dopo che le sconfitte interne con Messico e Costa Rica nel novembre scorso avevano portato all'esonero di Jurgen Klinsmann. Nel 1989 a Trinidad bastava un pareggio per qualificarsi ma la sassata da fuori area di paul Caligiuri al 30esimo portò gli Stati Uniti ai Mondiali del 90 in Italia per la prima volta dal 1950.
Questa volta era agli Stati Uniti, guidati in campo dal veterano Clint Dempsey e dall'astro nascente, il 19enne Christian Pulisic, che bastava un pari contro il team di trinidad, 99esimo nel ranking mondiale. Ma la storia è finita diversamente e si chiude così, anche a causa dei risultati sfavorevoli di Panama e Honduras, la striscia di sette partecipazioni consecutive degli Usa ai mondiali Fifa.
Il mancato accesso alla fase finale della Coppa del Mondo è un duro colpo per la Federazione calcistica statunitense (USSF) che nell'ultimo quarto di secolo ha cercato di costruire le fondamenta di uno sport che negli Usa deve combattere in popolarità con la concorrenza di baseball, football americano e basket. Elemento essenziale in questa lotta per l'audience è il sostegno di sponsor e televisioni. E la sconfitta è un trauma anche per la Fox, il network, più noto per essere l'araldo delle posizioni poltiche più conservatricim, che proprio in questa occasione ha strappato a ESPN i diritti per la trasmissione delle partite del mondiale russo e delle due successive edizioni. A quella del 2026 tra l'altro la USSF ha presentato la propria candidatura, in accordo con Messico e Canada, con buone opportunità di successo visto che l'unico altro contendente è il Marocco.