Online i manoscritti di Timbuctù salvati dalla furia jihadista. Non tutti i misteri saranno svelati
Senza Abdel Kader Haidara, l'eroico bibliotecario della 'Città dei 333 santi', oggi questi testi non esisterebbero più. Si tratta di preziosi trattati di teologia, matematica, filosofia, magia e altre discipline, ai bibliotecari la scelta dei brani da far conoscere a studiosi e grande pubblico
Salvati dalla distruzione dei jihadisti, parte degli antichi manoscritti conservati per secoli nel nord del Mali, a Timbuctù, saranno pubblicati online: a dare la notizia e' la rivista dell'Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS), 'La Cooperazione Italiana Informa'. La pubblicazione on-line e' frutto di un accordo tra Google e l'ong locale Savama. Ma prima delle prodezze tecnologiche viene l'uomo: senza Abdel Kader Haidara, l'eroico bibliotecario della citta' sacra, oggi questi testi non esisterebbero piu'.
5 anni fa la 'Città dei 333 santi' fu epicentro di barbarie
Timbuctu', la 'Citta' dei 333 santi', e' assurta agli onori della cronaca recente per le nefandezze commesse dai combattenti di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) che nel 2012 hanno occupato l'antica citta' carovaniera, dal XIII al XV secolo faro della cultura islamica, filosofica e scientifica con le sue universita' e scuole coraniche. Cinque anni fa l'ex capitale dell'Impero, simbolo dello scambio culturale proficuo e della pacifica convivenza tra lslam e culture africane, e' stata il teatro di uno scontro frontale tra due mondi, epicentro di barbarie che hanno cercato di cancellare una storia millenaria.
L'assalto dei jihadisti-salafiti fu ideologico e fisico
A picconate e martellate nel giugno 2012 centinaia di miliziani distrussero il mausoleo del pensatore islamico Sidi Mahmoud. In frantumi la sua sepoltura e quelle di 167 discepoli, poiche' per i seguaci di Aqmi solo Dio puo' essere venerato e le tombe non devono superare i cinque centimetri di altezza dal terreno. Alla luce di questo episodio, temendo il peggio per gli antichi manoscritti custoditi in citta', Haidara e altri bibliotecari riuscirono a mettere in salvo centinaia di migliaia di documenti, per l'esattezza piu' di 377.000, trasportati con corrieri improvvisati, nascosti dentro pick up sotto casse di frutta e verdura per superare i posti di blocco dei miliziani o in imbarcazioni lungo il fiume Niger. Furono settimane ad alto rischio per Haidara e i suoi collaboratori, mentre la citta' era occupata dai jihadisti e successivamente ripresa dall'esercito maliano appoggiato dai raid aerei francesi. Anche se centinaia di documenti sono stati dati alle fiamme nella sede del locale Istituto statale Ahmed Baba, l'operazione salvataggio dei manoscritti di Timbuctu' ando' a buon fine, e oggi sono custoditi nella sede di Savama, a Bamako, la capitale.
Cosa c'entrano questi antichi testi, avvolti dal mistero, con Google? In realta', in tempi ancora non sospetti, nel 2012, la multinazionale californiana interessata alla divulgazione di quei manoscritti si era messa in contatto con i responsabili della biblioteca di Timbuctu'. Due anni dopo la svolta in Qatar, con il via libera dell'allora presidente del Mali Ibrahim Boubacar Keita (IBK) alla loro pubblicazione. L'intesa tra le parti, formalizzata soli pochi mesi fa, prevede la fornitura da parte della multinazionale di un macchinario che effettua fotografie in altissima risoluzione per consentirne la trasposizione digitale dei testi in 35 vetrine online previste dal patto siglato con Google. Oltre al costoso strumento tecnologico a disposizione, l'accordo vale solo 15.000 dollari, che coprono la remunerazione di tre esperti e due tecnici incaricati della digitalizzazione dei documenti.
Non tutti i misteri saranno svelati
Nonostante la pubblicazione online, la rete non svelera' tutti i misteri contenuti negli antichi trattati di teologia, matematica, filosofia, magia e altre discipline: ai bibliotecari la scelta dei brani da far conoscere a studiosi e grande pubblico. L'inventario in corso dovrebbe concludersi entro fine 2018, ma "restano da ordinare, ripristinare e riporre nelle scatole protettive 150.000 documenti" riferisce al magazine della Cooperazione italiana Coulibaly Konate', portavoce dell'ong Savama, fondata proprio da Abdel Kader Haidara. A questa nuova missione stanno lavorando 80 esperti, per lo piu' arabisti laureati all'Universita' di Bamako, dopo aver seguito corsi di formazione finanziati dal centro Juma Al-Majid di Dubai, dalla Fondazione Ford e dall'Unesco. Prima di catalogare fotografano, traducono e interpretano note, saggi, trattati e altri documenti.
Con la pubblicazione online "potremo liberare il mondo da un equivoco"
Nelle antiche biblioteche non erano infatti custoditi solo testi di religione e teologia, ma conoscenze negli ambiti piu' vari, dall'astronomia all'astrologia, dalla matematica alla filosofia" sottolinea con soddisfazione Haidara. Ma per lui la sfida e' un'altra ancora: riportare i manoscritti a casa, nelle biblioteche di Timbuctu', a patto che regga l'accordo di pace firmato nel 2015 tra governo e insorti tuareg, tenendo i jihadisti lontani dalla citta' sacra, iscritta al patrimonio dell'Umanita' dell'Unesco. Per farlo servono finanziamenti, in parte gia' assegnati da Stati Uniti, Germania, Turchia e Dubai. Al termine del inventario i documenti saranno trasferiti in 45 nuove biblioteche che dovrebbero essere ultimate entro fine anno. Il bibliotecario di Timbuctu' ci tiene anche a ricordare che "nonostante i proclami di Aqmi, quanto accaduto nel nord del Mali cosi' come in Iraq, Yemen e Somalia, c'entra poco con l'islam, una religione di pace".