Niger, frontiera d'Europa
di Ilario Piagnerelli
Nel tentativo di porre fine all'immigrazione clandestina verso le proprie coste l'Europa ha deciso di puntare sul Niger, crocevia della principale rotta migratoria verso il Mediterraneo. Si tratta di un partner più affidabile della Libia, ma minacciato dai gruppi jihadisti che premono alle frontiere: Boko Haram e Al-Qaeda a Sud, milizie libiche a Nord.
Preservare l'integrità del Niger è dunque un interesse prioritario per l'Unione europea, che assieme ad altri partner internazionali ha stanziato 500mila euro in favore della forza multinazionale del "G5 Sahel", operazione militare anti-terrorismo varata da Niger, Ciad, Mauritania, Burkina Faso, Mali.
Non solo: a giugno è previsto l'arrivo di oltre 400 soldati italiani in missione di addestramento. Francesi e americani sono già da tempo nel Paese. In cambio degli aiuti militari e in cooperazione il Niger, che già accoglie sul proprio territorio profughi da Nigeria e Mali, ha accettato di ospitare temporaneamente migranti e rifugiati evacuati dai lager libici. Da qui alcuni richiedenti asilo hanno già raggiunto la Francia grazie all'attivazione di un corridoio umanitario.