Ragazza saudita in fuga. Minacce di morte, Rahaf chiude l'account Twitter ma l'Australia offre asilo
L'Australia ha offerto asilo a Rahaf Mohammed Alqunun, la giovane saudita fuggita dal suo Paese perché temeva per la sua vita dopo aver abbandonato la religione islamica. Il caso era scoppiato sabato scorso quando la diciottenne, dopo essersi rifiutata di imbracarsi su un volo diretto in Kuwait, si era barricata nella sua stanza di hotel all'aeroporto di Bangkok. Da questo rifugio aveva cominciato a raccontare la sua situazione in una serie di post su Twitter e la storia era rapidamente diventata popolare attraendo l'attenzione dei social media. Mercoledì l'UNHCR le aveva riconosciuto lo status di rifugiata
"Sì, il governo australiano le ha concesso asilo, ma stiamo aspettando di sapere dove andrà esattamente", ha dichiarato questa mattina il capo della polizia dell'immigrazione Surachate Hakparn. Anche il Canada infatti si è offerto di accogliere Qunun e le autorità thailandesi sono in attesa di una decisione da parte della ragazza.
Hakparn ha aggiunto che Rahaf si trova in questo momento in una località segreta a Bangkok in attesa che venga presa questa decisione finale: "Stiamo fornendo la sicurezza necessaria per lei", ha detto. Rahaf Mohammed Alqunun, che in uno dei suoi tweet aveva affermato di aver abbandonato l'Islam- reato punibile con la pena di morte in Arabia Saudita - e che per questo temeva che la famiglia potesse vendicarsi: "I miei fratelli e la mia famiglia e l'ambasciata saudita mi aspetteranno in Kuwait", aveva dichiarato a Reuters, "La mia vita è in pericolo, la mia famiglia minaccia di uccidermi per le cose più banali." Affermazioni e accuse a cui la famiglia non ha risposto. Rahaf si era imbarcata di nascosto su un volo diretto in Australia con scalo a Bangkok durante un viaggio con la famiglia in Kuwait.
Secondo un conoscente della ragazza, proprio per le minacce di morte ricevute il suo account Twitter proprio oggi è stato cancellato. Intorno a mezzogiorno di venerdì (ora di Bangkok) il suo account Twitter, @rahaf84427714, è andato offline dopo aver pubblicato un tweet che diceva "Brutte e buone notizie!" L'account è riapparso brevemente circa un'ora dopo, ma è andato offline di nuovo in pochi minuti. Un utente di Twitter di nome Nourah ha twittato che Rahaf "ha ricevuto minacce di morte e per questo motivo ha chiuso il suo account Twitter."
Questo il tweet del vice direttore di Human Rights Watch che il 6 gennaio scorso aveva rilanciato la storia lanciando la campagna globale insieme all'attivista egiziana Mona Eltahawy che aveva tradotto i tweet della ragazza dall'arabo all'inglese facendoli circolare tra le sue centinaia di migliaia di followers. Al momento della fuga l'account twitter di Rahaf contava infatti solo 24 seguaci.
18 year old Saudi woman Rahaf Mohammed Al-Qunun is being held at #Bangkok airport, her passport confiscated by #SaudiArabia which prevented her from continuing to #Australia. She wants to seek asylum, fears she will be killed if forced back to #Riyadh. Needs access to #UNHCR! pic.twitter.com/7yEGI1KKcb
— Phil Robertson (@Reaproy) 6 gennaio 2019