Comunità gay in festa, storica decisione della Corte indiana: "Omosessualità non è più contronatura"
Con una decisione storica, la Corte Suprema indiana ha cancellato la sezione 377 del Codice Penale che da 157 anni puniva come "offese contronatura" l'omosessualità. Finora essere gay poteva costare fino a 10 anni di prigione. "Criminalizzare l'omosessualità è irrazionale e indifendibile", ha osservato il Presidente della Corte. Da mesi al centro di una battaglia giudiziaria sfociata nella storica svolta, il divieto era in realtà applicato molto raramente da tempo
C'è fermento nella comunità gay: la storica decisione della Corte Suprema indiana di depenalizzare l'omosessualità segna una svolta in un paese dove abusi e stupri costituiscono ancora un problema. L'alto tribunale ha giudicato illegale un articolo del codice penale relativo ai rapporti omosessuali: la celebre "sezione 377", che prevede pene fino a 10 anni di carcere per i rapporti omosessuali. Un divieto che risale al XIX secolo.
"La legge era diventata un'arma di abusi contro la comunità LGBT", ha dichiarato il presidente della Corte suprema Dipak Misra. "Qualsiasi discriminazione fondata sulla sessualità equivale a una violazione dei diritti fondamentali", ha aggiunto.
"Sono senza voce! C'è voluto del tempo ma posso finalmente dire di essere libero e di avere diritti uguali a tutti gli altri", è il commento dello studente di Calcutta Rama Viji che, come tanti altri in tutto il Paese, si è ritrovato insieme ai suoi amici per seguire la lettura del verdetto. Nonostante questo, nelle grandi città come Delhi e Mumbai, i rapporti sessuali tra uomini o tra donne restano mal visti nella società indiana. In particolare, nelle zone rurali del Paese (dove risiede il 70% dei 1,25 miliardi di abitanti) l'omosessualità è considerata una malattia mentale.
L'Unione Europea accoglie la decisione
"Prendiamo atto della decisione della Corte Suprema dell'india", che ha depenalizzato l'omosessualità. Lo ha affermato un portavoce della Ue ricordando che "L'Unione Europea è fortemente impegnata per l'uguaglianza e la dignità di tutti gli esseri umani indipendentemente dal loro orientamento sessuale e identità di genere". Il portavoce aggiunge che ciò è "sancito dai trattati dell'Ue, dalla Convenzione europea sui diritti umani e dal diritto internazionale".