Quando i lavoratori salvano le aziende
di Luca Gaballo
Il fenomeno delle aziende salvate dal fallimento grazie ai lavoratori, che si costituiscono in cooperative e le acquistano rischiando i loro risparmi e la mobilità, quello che si chiama in inglese Workers buy Out, è letteralmente esploso negli anni più duri della crisi. Oggi che l’azienda italia inizia a ripartire possiamo azzardare un bilancio.
Sono circa 300 le esperienze di successo concentrate per lo più nel centro nord del paese. Ma anche al sud non manca il coraggio e la tenacia, come nel caso di Terra mia, una cooperativa agroalimentare che opera a Castel Vetrano, in provincia di Trapani, che ha fatto rinascere un ramo di un’azienda fallita in seguito alla maxi confisca di beni facenti capo al boss latitante di Cosa nostra Matteo Messina Denaro.
Altrettanto drammatica la storia della Zanardi di Padova, con il suicidio in azienda del proprietario appena tre anni fa, per la vergogna e lo stupore di ritrovarsi sommerso dai debiti. Oggi la cooperativa Zanardi è tornata in attivo e assume nuovi operai. Queste e altre storie si intrecciano da nord a sud con alcune caratteristiche comuni, coraggio inventiva, tenacia, voglia di rischiare. Non sempre questi esperimenti funzionano, premia la piccola dimensione e una catena del valore in cui la mano dell’artigiano, del tecnico, del progettista è ancora in grado di fare la differenza nel mercato globale.