Il "Va pensiero di Martinelli ed Ermanna Montanari all'Alighieri
Dopo il debutto, lo scorso 23 novembre al Teatro Storchi di Modena, La stagione dei teatri 2017/18 ospita Va pensiero – la nuova creazione corale ideata e diretta da Marco Martinelli e Ermanna Montanari prodotta da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro delle Albe/Ravenna Teatro – che racconta il “pantano” e la corruzione delI’Italia di oggi in relazione alla “speranza” risorgimentale inscritta nella musica di Giuseppe Verdi. Lo spettacolo va in scena al Teatro Alighieri da giovedì 7 a domeica 10 e da mercoledì 13 a giovedì 14 dicembre. Tutti i giorni alle ore 21, tranne domenica alle 15.30.
Il testo di Martinelli si ispira a un fatto di cronaca: il vigile urbano di una piccola città dell’Emilia Romagna si fa licenziare pur di mantenere la propria integrità di fronte agli intrecci di mafia, politica e imprenditoria collusa, capace di avvelenare il tessuto sociale della regione che ha visto nascere il socialismo e le prime cooperative. Ideato e diretto da Marco Martinelli e Ermanna Montanari, scene Edoardo Sanchi, luci Fabio Sajiz, costumi Giada Masi, musiche originali Marco Olivieri, Va pensiero vede, accanto agli attori delle Albe, altri attori “ospiti” e un coro guidato da Stefano Nanni che esegue dal vivo arie e corali dalle opere verdiane.
Sabato 9 dicembre alle ore 18 nella Sala Corelli del teatro Alighieri si tiene l'incontro con la compagnia.
Dopo Pantani e Rumore di acque, Slot Machine e Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, un nuovo affondo drammaturgico di Marco Martinelli sulla patria amata e per questo raccontata anche nei suoi inferni: un grido disperato e ancora vibrante di speranza, perché si ritrovi il senso di parole come “democrazia”, “giustizia”. Lo spettacolo vede in scena l’ensemble del Teatro delle Albe insieme ad altri attori “ospiti”, con i quali si dà corpo a una drammaturgia originale, intrisa di accenti e sonorità: il calabrese e il napoletano si mescolano alle cadenze romagnole e emiliane degli altri attori, formando una vera e propria “polifonia”.
«Va pensiero prende spunto da un episodio realmente avvenuto – spiega Martinelli – quello del vigile urbano di Brescello Donato Ungaro: lui è stato la prima fonte di questo lavoro, è stato fondamentale ascoltarlo per sentire il suo punto di vista su tutta la vicenda. I nostri modelli sono poi stati Giuseppe Verdi, il romanzo dell'Ottocento (modello narrativo, non teatrale) e Charles Dickens. Abbiamo pensato a Dickens, perché nel suo grandioso raccontare la Londra nera e cupa, la Londra degli assassini, del malaffare e della prostituzione, riesce sempre a trovare il modo di far entrare la luce.»
Va pensiero racconta di quanto possa essere insinuante e strisciante la corruzione della mafia o della 'ndrangheta nel tessuto sociale della nostra regione. Sono stati trasformati i nomi dei protagonisti: quindi il vigile urbano dello spettacolo non si chiama Donato Ungaro, ma Vincenzo Benedetti, lui non combatte contro un sindaco, come nel caso di Brescello agli inizi del duemila, ma contro una sindaca, e per questo la si può definire un'opera di fantasia, come quelle di Dickens, o di Dostoevskij, che partivano da articoli di giornale per costruire un affresco più grande.
BIGLIETTI
PLATEA E PALCO I, II E III ORDINE
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GALLERIA E PALCO IV ORDINE
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