Quando una donna fa nascere Dio Chiesa Cattolica

Il filosofo Massimo Cacciari ha recentemente pubblicato per la Società editrice Il Mulino di Bologna un volumetto assai prezioso dal titolo «Generare Dio». Il pensiero profondo ed intenso si snoda passando in rassegna le immagini più note di Maria di Nazaret che, nella storia dell'arte, sempre si accompagnano a quelle del Figlio Gesù Cristo. Maria, “fanciulla dolcissima e dolente” sembra quasi invitarci a partecipare al respiro del suo Bimbo addormentato.

Maria nell'arte è soprattutto colei che “genera”, la Donna che ha generato il Figlio, che lo ha atteso senza conoscere pienamente la grandezza del mistero che portava in grembo, che lo perde, lo cerca, lo trova, lo segue e lo piange. Maria è la Donna nel cui umile grembo si compie la prima kénosis del Signore, la donna che è segno della pienezza e maturità dei tempi, dell'ora in cui si compie la promessa antica della plenitudo temporis. Segno di potenza e gloria. Senza nascondere l'angoscia di Colei che genera il Figlio ma viene perseguitata dal drago, secondo le parole del libro dell'Apocalisse al dodicesimo capitolo. Ed è ancora Lei, la Vergine, a condurre la guerra contro il diavolo assistendo i discepoli del Signore che, nella lotta e nella tribolazione, rendono testimonianza al Risorto, aggrappandosi alla protezione della Madre.

Questo travaglio della storia nel segno di Maria appare chiaro soprattutto nell'Occidente cristiano attraverso la meditazione sulla straordinaria messe dell'iconografia mariana. Rispetto alla potenza delle immagini mariane, la riflessione teologica appare una eco pallidissima. I filosofi interpreti del Romantico, dell'Europa, della Cristianità, da Hegel a Scelling, hanno sempre ignorato questo ruolo nevralgico svolto dalla Madre di Dio nei processi culturali. Quasi certamente anche i versi di Dante nel canto trentatreesimo del Paradiso, posti sulle labbra di San Bernardo, si sono ispirati alle grandi icone mariane.

L'evangelista Luca dipinge nel Vangelo i tratti essenziali e straordinari di Maria e i discepoli diventano capaci di risalire dal visibile all'invisibile. La fenomenologia dell'invisibile si deve alla rappresentazione sensibile di Maria. Nei Vangeli secondo Matteo e Luca, la Vergine Maria appare come: madre di Gesù, sposa di Giuseppe e donna per antonomasia. Ha ragione Paolo VI quando, nella Marialis cultus del 1974, afferma che «Nella storia della salvezza, Maria non è il centro perché il centro è Cristo, ma è centrale!». La Bibbia, l'arte, la letteratura, la fede viaggiano sempre con Maria, Stella del cammino tra le tempeste della storia.

Le icone mariane di Simone Martini, Pippo Memmi, Piero della Francesca, Beato Angelico, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Rogier van der Weyden, di Masaccio e di tanti altri artisti rappresentano le tappe visibili del mistero invisibile che progressivamente si svela e si dipana nella storia. La generazione di Maria rappresenta il modello esemplare della generazione di Dio nell'anima. Maria è Mediatrice del mistero deposto in ciascuno di noi nell'abbraccio tra natura umana e vocazione divina.

Il convertito Andrè Frossard, scrive: «Se, come ha fatto l'angelo, ci si inchina davanti a Maria, Ella ci apre il Vangelo! Maria è la porta del Vangelo! Se non si saluta Maria all'ingresso del Vangelo, non si possono comprendere le parole di Cristo. Si rischia di entrare nel testo sacro vedendo soltanto un uomo e vi si esce alla fine con un cadavere sulle braccia! Maria ci insegna a credere».

Risulta estremamente interessante che a rappresentare il ruolo nevralgico della Vergine Maria nella vicenda umana, religiosa, artistica, culturale dell'uomo, sia proprio Massimo Cacciari, filosofo, accademico, politico, ex sindaco di Venezia. In dieci brevi capitoli, con linguaggio etimologicamente raffinato, il saggio di Massimo Cacciari mostra come la figura della Vergine col suo Bambino ha svolto un ruolo straordinario nella civiltà, nell'arte e nella letteratura mondiale. Si snoda in questa pubblicazione un percorso commosso e addirittura ispirato attraverso alcune fondamentali opere d'arte.

PASQUALE MARIA MAINOLFI