>>>ANSA/ Manovra: Anci è critica, per Comuni c'è poco o niente

Castelli,'svuotato art.5 Costituzione,testo ok per investimenti'
19:56 - 04/11/2017 


(ANSA) - ROMA, 4 NOV - Molte ombre e pochissime luci: questo il giudizio dei sindaci italiani sulla manovra approdata ora a Palazzo Madama e che martedì finirà sotto la lente di Anci, Upi e Conferenza delle Regioni nel corso di un'audizione presso le Commissioni Bilancio di Senato e Camera. Il delegato Anci alla finanza locale, Guido Castelli, in un colloquio con l'ANSA ha parlato di provvedimento "regressivo", aggiungendo senza giri di parole che "a questo punto le autonomie sono a rischio". Ma un allarme di pari entità lo ha lanciato in giornata anche Giuseppe Sala, sindaco dem di una città metropolitana di rilievo come Milano.

Castelli ha puntato il dito sulle spese correnti, che giudica insufficienti. A questo punto "l'articolo 5 della Costituzione è pura teoria, visto che prevede delle competenze senza però riconoscere le risorse necessarie". Mancano, avverte, "anche norme ad hoc per gli stati di predissesto, che stanno aumentando, il tutto dopo una cura da cavallo che negli ultimi 5 anni ha comportato un taglio di 11 miliardi di euro". A pesare come un macigno saranno i circa 300 milioni necessari per l'adeguamento del contratto (85 euro lordi per ciascun addetto dei municipi) e gli accantonamenti per i crediti di dubbia esigibilità, capitolo che quest'anno, avverte ancora Castelli, "sarà pari all'85%, passando in valore da 3,5 a 3,8 miliardi".

Volgendo la testa all'indietro, il delegato Anci ricorda che se nel 2012 la percentuale di debito dei Comuni era pari al 3,8%, questo dato ora si è attestato al 2,8%, "facendo segnare quindi un drastico abbassamento, diversamente da quanto fa lo Stato centrale che continua a indebitarsi, peraltro in deficit". La manovra predisposta dal governo, riconosce, è comunque "buona" per gli investimenti, ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti, non ultimi il blocco del turnover sulle assunzioni e la spesa per gli investimenti, "che per forza di cose non riparte".

Comprensibile l'atteggiamento di Giuseppe Sala, che ha suggerito all'esecutivo prima di approvare la legge di bilancio il parere dei sindaci, che peraltro sarà dettato dal "buonsenso". Proprio oggi ha avvertito che l'approvazione del bilancio preventivo 2018 del suo Comune rischia di slittare, allo stesso modo di tanti altri, e questo, ha avvertito "sarà un problema più per la spesa che per gli investimenti".(ANSA).


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