calabria
2 agosto 2018

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Svimez 2018: la Calabria regione meridionale che cresce di più. Recessione alle spalle ma lo sviluppo è fragile e disomogeneo


Presentate ieri a Roma le anticipazioni al Rapporto Svimez 2018, contenenti le stime sul PIL delle Regioni italiane nel 2017 e le previsioni Nord-Sud 2018 e 2019 sui principali indicatori economici, nonché i dati sulle recenti trasformazioni della società meridionale, in particolare per quel che riguarda i diritti di cittadinanza.

Secondo gli studi, la crescita dell’economia meridionale nel triennio 2015-2017 ha solo parzialmente recuperato il patrimonio economico e anche sociale disperso dalla crisi nel Sud. I punti principali del documento: Ripresa trainata dagli investimenti privati, manca il contributo della spesa pubblica. Forte disomogeneità tra le regioni del Mezzogiorno: nel 2017, Calabria, Sardegna e Campania registrano il più alto tasso di sviluppo. Più occupazione ma debole e precaria. L’ampliamento del disagio sociale, tra famiglie in povertà assoluta e lavoratori poveri. Nuovo dualismo demografico: meno giovani, meno Sud. La limitazione dei diritti di cittadinanza, il divario nei servizi pubblici.

La Calabria é la regione meridionale che nel periodo 2015-2017 ha fatto segnare la più significativa accelerazione della crescita .
Il triennio di ripresa 2015-2017 conferma che la recessione è ormai alle spalle per tutte le regioni italiane, e tuttavia gli andamenti sono alquanto differenziati. Il grado di disomogeneità, sul piano regionale e settoriale, è estremamente elevato nel Mezzogiorno. Nel 2017, Calabria, Sardegna e Campania sono le regioni meridionali che fanno registrare il più alto tasso di sviluppo, rispettivamente +2%, +1,9% e +1,8%. Si tratta di variazioni del PIL comunque più contenute rispetto alle regioni del Centro-Nord, se confrontate al +2,6% della Valle d’Aosta, al +2,5% del Trentino Alto Adige, al +2,2% della Lombardia.

In Calabria, la regione che l’anno scorso ha fatto segnare la più significativa accelerazione della crescita, nel periodo 2015-2017 sono state soprattutto le costruzioni a trainare la ripresa (+12% nel triennio), grazie anche alle opere pubbliche realizzate con i fondi europei, seguite dall’agricoltura (+7,9%) e dall’industria in senso stretto (+6,9%). Molto più modesto nell’ultimo triennio l’andamento dei servizi (+2,9%)


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