Cronaca

Bimba morta per malaria, Lorenzin: "Contagio di Sofia avvenuto in ospedale"

Confermata la prima ipotesi: la piccola è stata infettata durante il ricovero. La ministra della Salute: "Vuol dire che non abbiamo ceppi di zanzare che sono vettori malarici"
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MILANO - "Possiamo escludere assolutamente che la malaria sia stata presa in un contesto esterno all'ospedale" di Trento: il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha parlato della morte di Sofia, la bambina di 4 anni deceduta per malaria il 4 settembre. "Questo - ha aggiunto - mi sembra un conforto perché vuol dire che non abbiamo ceppi di zanzare che sono vettori malarici. Da un certo punto di vista siamo tutti più sicuri".

Sofia Zago è stata colpita da malaria cerebrale, la forma più grave della malattia. Questo tipo aggressivo di morbo viene trasmesso dal Plasmodium Falciparum, la specie più aggressiva di un protozoo parassita trasmesso dalla zanzara Anopheles. La morte, nei casi più gravi, può arrivare entro 24 ore.

"Avremo adesso il report finale dell'istituto di sanità. Sono state fatte varie ricerche su questo - ha sottolineato Lorenzin - e possiamo escludere assolutamente che la malaria sia stata presa in un contesto esterno all'ospedale". "Le autorità competenti - ha aggiunto il ministro della Salute a margine di un convegno a Milano - interverranno sull'ospedale di Trento nel modo più consono e appropriato possibile".

I primi risultati delle analisi disposte dopo la morte della piccola avrebbero stabilito che il ceppo del parassita è lo stesso di quello identificato in due bimbe del Burkina Faso, appena giunte da loro paese di origine, ricoverate nello stesso ospedale e poi guarite.

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Sofia il 13 agosto aveva avuto un esordio di diabete mentre era in vacanza a Bibione, in Veneto, ed era stata curata negli ospedali di Portogruaro, subito, e di Trento, dal 16 al 21 agosto.

Poi una faringite il 31 agosto, con antibiotici prescritti al pronto soccorso di Trento, infine la malaria. Scoperta a Trento, con trasferimento in elisoccorso agli Spedali civili di Brescia. È stato Paolo Bordon, direttore generale dell'Apss (Azienda provinciale dei servizi sanitari) del Trentino, a ripercorrere la storia clinica della bimba. "Il 21 agosto - ha spiegato  - ultimo giorno di ricovero della piccola per il diabete, è arrivata in ospedale a Trento la famiglia del Burkina Faso con i due bambini malati che sono stati ricoverati, ma in stanze diverse".