Cronaca

Strage di Nassiriya, scoperta al Senato targa con i nomi delle vittime

La targa al Senato con i nomi delle vittime civili e militari della strage di Nassiriya 
Un anno fa un parente chiese al presidente Pietro Grasso di ricordare i caduti. L'occasione è stata la giornata dedicata al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace
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ROMA -  Una targa con i nomi dei 19 italiani che il 12 novembre 2003 persero la vita, 14 anni fa, nella strage di Nassirya è stata scoperta oggi al Senato nella sala già intitolata ai caduti dell'eccidio. L'occasione è stata la giornata dedicata al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.

Fu proprio uno dei familiari delle vittime a proporre di rendere omaggio agli italiani uccisi nella città irachena ricordando i loro nomi. Lo fece rivolgendosi direttamente al presidente del senato, Pietro Grasso, durante la santa messa celebrata il 12 novembre dello scorso anno a Santa Maria in Ara Coeli. La targa è affissa all'ingresso della sala dei caduti di Nassirya che a Palazzo Madama ospita conferenze stampa e convegni.

• MATTARELLA: "I LORO NOMI SEMPRE IMPRESSI NELLA MEMORIA"
Alla cerimonia è intervenuto il capo dello Stato.  "I militari ed i civili - ha ricordato Sergio Mattarella - che operano con professionalità e grande generosità nelle più travagliate regioni del mondo, dall'Africa al Medio Oriente, dall'Afghanistan all'Iraq sono il simbolo di un impegno forte a tutela del bene comune, dell'affermazione del rispetto reciproco e dei diritti umani, valori su cui si fonda la nostra Carta costituzionale. I nomi dei tanti caduti che oggi commemoriamo, fedeli e coraggiosi interpreti del nostro impegno al servizio della collettività, resteranno sempre impressi nella nostra memoria".

La base di Nassiriya, primavera 2004  

• NASSIRIYA, 14 ANNI FA LA STRAGE DEGLI ITALIANI
Dodici novembre 2003, 14 anni fa. Quel giorno - ore 8.40 italiane, ore 10.40 a Nassiriya, città irachena a maggioranza sciita e capoluogo della provincia di Dhi-Qar, situata a circa 375 km a sud della capitale Bagdad e centro di grande rilevanza dal punto di vista militare - nelle case degli italiani entrò di nuovo la guerra. Un tremendo attentato, compiuto con un camion e un'auto imbottiti di esplosivo, devastò la base italiana Maestrale a Nassiriya e portò la morte tra i militari impegnati nell'operazione Antica Babilonia.

Dodici carabinieri della Msu (Multinational Specialized Unit), uccisi. Morti anche cinque militari dell'Esercito che facevano da scorta alla troupe del regista Stefano Rolla che si trovava a Nassiriya per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a da parte dei soldati italiani e si erano fermati lì per una sosta logistica. Morirono anche due componenti civili di una troupe che stavano lavorando a un film. In tutto, 19 vittime italiane. Rimasero uccisi anche 9 iracheni. Feriti una ventina di italiani, tra militari (anche una donna carabiniere) e civili.

Ma sarebbe stato ancor più tremendo se non fosse riuscito, anche se solo in parte, il disperato tentativo di fermare i kamikaze all'ingresso della base, nota anche come Animal House e che durante il regime di Saddam Hussein era sede della Camera di Commercio, sulle rive del fiume Eufrate. Con quell'azione il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base e poi morto anche lui nell'esplosione, riuscì a fermare ed uccidere i due attentatori suicidi sul camion, che esplose sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. L'autobomba ce la fece invece a passare, perchè era nascosta dal camion, e a proseguire fin dentro portandosi il suo carico di morte.

• L'ELENCO DELLE VITTIME, TRA LORO DUE CIVILI
Questo l'elenco delle vittime di quell'attentato: i carabinieri Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante; Giovanni Cavallaro, sottotenente; Giuseppe Coletta, brigadiere; Andrea Filippa, appuntato; Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente; Daniele Ghione, maresciallo capo; Horacio Majorana, appuntato; Ivan Ghitti, brigadiere; Domenico Intravaia, vice brigadiere; Filippo Merlino, sottotenente; Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante; Alfonso Trincone, maresciallo aiutante; i militari dell'Esercito Massimo Ficuciello, capitano; Silvio Olla, maresciallo capo; Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore; Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto; Pietro Petrucci, caporal maggiore; i civili Marco Beci, cooperatore internazionale, e Stefano Rolla, regista.