Cronaca

Baionette e retorica militare: così il quotidiano dell'estrema destra 'recluta' abbonati. E conquista Twitter

La testata vicina a Casa Pound in vista dell'uscita in edicola punta su un'aggressiva campagna sui social. A colpi di hashtag come #ArruolatiAlPrimato e prendendo di mira Boldrini, papa Francesco e il deputato pd Emanuele Fiano
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Una "sfida" che diventa "una guerra", un "abbonamento" che si trasforma in "arruolamento": l'obiettivo è costruire un'informazione "schierata a difesa del popolo italiano". Il tutto condito con l'immagine di una statua di un fante della prima guerra mondiale armato di baionetta sullo sfondo di un cielo azzurro terso.

Parte così, con una retorica e un linguaggio militari, la campagna abbonamenti del Primato nazionale, "quotidiano sovranista" e "testata on line indipendente", in realtà vero e proprio organo di propaganda di CasaPound, la formazione di estrema destra che, dopo il recente successo di Ostia (9% e un consigliere eletto al X Municipio della capitale) sta scommettendo tutto sulle elezioni di primavera per tentare lo sbarco in Parlamento.

Sui social, l'hashtag #ArruolatiAlPrimato, è schizzato rapidamente tra i "trending topic", rilanciato, tra gli altri, da Nina Moric, la showgirl che da tempo sta tirando la volata alla "tartaruga frecciata", simbolo di CasaPound.

"L'informazione libera è un qualcosa che ti spetta", recita il tweet della Moric, accompagnato da un cuore nero, che si unisce a quello dei tanti utenti che costruiscono la classica narrazione dell'estrema destra contro la sinistra "buonista", da "gauche-caviar" e pro-immigrati.

Trentuno giorni di campagna, fino alla fine dell'anno, con l'obiettivo di pubblicizzare l'arrivo nelle edicole della rivista cartacea del Primato nazionale (nato come sito internet nel 2013, diretto da Adriano Scianca, già responsabile culturale di Cpi e collaboratore di Libero, Foglio e Secolo d'Italia), una sede a Roma, nel quartiere di Primavalle, condivisa con altre aziende vicine alla galassia di Cpi.

Il nuovo numero, quello in edicola da martedì prossimo, ha in copertina il viso della presidente della Camera Laura Boldrini e il titolo "L'Aliena". I due precedenti, quelli di ottobre e di novembre, puntavano sul deputato Pd Emanuele Fiano, primo firmatario della legge che impone una stretta sull'apologia di fascismo (titolo "Il talebano", sommario "Coprirsi di ridicolo per oscurare i fallimenti di un governo fantoccio e di una legislatura patetica") e su papa Francesco ("Il sovversivo", divenuto "il punto di riferimento culturale della sinistra" tra "immigrazione, ius soli, globalismo e pensiero debole").

In prima pagina ci sono i contributi di due "firme" che da tempo collaborano col Primato, quelle di Francesco Borgonovo di Libero e del giornalista sportivo di Mediaset Paolo Bargiggia. Già, perché la rivista di Cpi si presenta a tutti gli effetti come un magazine "generalista" con sezioni di esteri, economia, cultura, scienze e tecnologia, il tutto, però, orientato ad auto-rappresentarsi come "l'alternativa in grande stile a un'informazione di regime sempre più attiva, spietata, spudorata".

Intanto, in attesa dei nuovi numeri, sul sito del Primato nazionale compaiono articoli sull'"ondata di follia" e il "neo antifascismo paranoico" che avrebbe contagiato i media dopo il blitz (definito "una visita") del Veneto Fronte Skin a Como, o che provano a riabilitare Slobodan Praljak, ex generale delle forze armate croate suicidatosi in diretta tv mentre veniva condannato per crimini di guerra dal tribunale dell'Aja.

I temi dell'immigrazione, invece, vengono trattati sempre partendo dal presupposto che stiamo assistendo a "un'invasione". Classici cavalli di battaglia di CasaPound che sfruttando le ultime comparsate televisive punta adesso ad aggiungere altri tasselli per strutturarsi meglio sul territorio fissando degli obiettivi: con 3000 abbonamenti la foliazione aumenterà a 32 pagine, con 7.500 verrà aperta una redazione a Milano e con 14.000 una anche a Roma per "mandare giornalisti sotto al Parlamento e mettere di fronte alle sue colpe questa classe dirigente inetta".

L'appello finale su Twitter lo fa il segretario di Cpi, Simone Di Stefano, frontman in giacca e cravatta dei "fascisti del Terzo millennio": "Non rimanere a guardare gli assassini della nazione distruggere un pezzo alla volta ciò che fu costruito col sacrificio dei padri e delle madri che ci hanno preceduto - scrive - Scegli l'informazione che ama l'Italia ed odia il globalismo".