Cronaca

Gerusalemme, da Assisi: appello e preghiera per la pace in Terra Santa

La Tomba di Gesù a Gerusalemme: custodi i francescani dell'Ordine dei Frati Minori 
Domenica 17 dicembre 'pellegrinaggio' dal Santuario della Spogliazione alla Tomba di San Francesco. L'iniziativa dopo il riaccendersi degli scontri seguiti alla decisione di Washington di spostare l'ambasciata Usa nella 'città santa'. Vescovo: "Guardiamo con amore ai fratelli cristiani palestinesi, ai fratelli ebrei, ai fratelli islamici di Palestina"
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ROMA - Dopo la decisione di Donald Trump di spostare l'ambasciata Usa a Gerusalemme, e dopo gli scontri che ne sono seguiti in tutta l'area, i francescani dell'Ordine dei Frati Minori lanciano da Assisi un appello per la pace in Terra Santa. E organizzano per domenica pomeriggio un 'pellegrinaggio' dal Santuario della Spogliazione alla Tomba di San Francesco.

L'appello è stato firmato da tutta la comunità cristiana di Assisi: oltre ai francescani (custodi della Tomba di Gesù a Gerusalemme), in particolare dal vescovo Domenico Sorrentino, dal Custode del Sacro Convento di Assisi e dal Ministro Provinciale del Terz'Ordine Regolare. La situazione degli scontri a Gaza e in Cisgiordania destinata a infiammarsi ulteriormente ha spinto ad intervenire con una manifestazione pubblica la città scelta da Giovanni Paolo II come punto di incontro dei credenti di tutte le religioni.

Non a caso il vescovo si rivolge, citandoli separatamente, ai "fratelli cristiani palestinesi", ai "fratelli ebrei", ai "fratelli islamici di Palestina". Ed esprime preoccupazione per "il riaccendersi della spirale di odio e violenza" che può recare ostacolo al processo di pace in Terra Santa.

• DALLA CITTÀ DELLA PACE PREGHIERA PER LA TERRA SANTA
Sui passi del Salmo 122 ("Chiedete pace per Gerusalemme") il vescovo di Assisi, monsignor Sorrentino, invita tutti a partecipare al momento di preghiera in programma domenica 17 dicembre a partire dalle ore 15,30 al Santuario della Spogliazione. Qui sarà accesa una fiammella, simbolo di pace, che sarà portata in pellegrinaggio fino alla Tomba di San Francesco, "per chiedere la sua intercessione e ispirarsi alla sua testimonianza".

L'invito a unirsi in preghiera del vescovo e dei francescani è rivolto a tutti: ai rappresentanti delle istituzioni per il ruolo che ricoprono, agli ordini religiosi, al mondo dell'associazionismo e agli uomini di buona volontà che condividono la speciale vocazione di Assisi quale città della pace e per la pace.

• VESCOVO: "IN TERRA SANTA SI RIACCENDE LA SPIRALE DELL'ODIO"
"Il processo di  pace in Terra Santa - osserva il vescovo - registra un altro momento di grave tensione. Sappiamo quanto sia complessa la situazione. Ci auguriamo venga accolto l'invito del Santo Padre a non toccare un equilibrio tanto fragile con iniziative politiche unilaterali, che rischiano di scatenare l'urto dei contrapposti interessi, provocando il riaccendersi della spirale di odio e violenza.

Da questa Città di Assisi, dove ottocento anni fa Francesco comprese il segreto evangelico della pace, 'disarmandosi' fino alla nudità, per imitare la spogliazione di Gesù e farsi paladino di fraternità universale, guardiamo con apprensione a Gerusalemme, a diverso titolo cara ad ebrei, cristiani e musulmani".


• VESCOVO: "GUARDIAMO CON AMORE A FRATELLI CRISTIANI PALESTINESI"
"Guardiamo con amore ai fratelli cristiani palestinesi - ha aggiunto il prelato - che, nella terra di Gesù, costituiscono la comunità vivente della Chiesa. Ci sentiamo uniti a tutti gli altri cristiani delle diverse denominazioni, che con noi condividono l'attaccamento ai luoghi santi". "Con questi luoghi - continua monsignor Sorrentino - sentiamo un rapporto speciale, anche per il fatto che ottocento anni fa san Francesco inviò dalla Porziuncola i primi frati, con una missione di servizio, di testimonianza e di pace, che si è poi concretizzata nella Custodia di Terra Santa".

• "GUARDIAMO CON AMORE A FRATELLI EBREI"
"Guardiamo con amore anche ai nostri fratelli ebrei. Abbiamo scelto di inviare questo messaggio dal Santuario della Spogliazione, presso il vescovado, dove non solo si rievoca il gesto profetico di Francesco, ma si ricorda anche l'amore che un pastore di questa Chiesa, monsignor Giuseppe Placido Nicolini, insieme ad altri esponenti assisani, religiosi e laici, espresse a centinaia di fratelli ebrei perseguitati dalla follia nazi-fascista, meritando il riconoscimento di 'Giusto tra le nazioni'".

• "GUARDIAMO CON AMORE AI FRATELLI ISLAMICI DI PALESTINA"
"Guardiamo con lo stesso amore - conclude il vescovo di Assisi- anche ai nostri fratelli islamici di Palestina, che sentono Gerusalemme come luogo santo. Verso di essi, e verso tutti i credenti di fede islamica, Assisi ha uno speciale riguardo, sulle orme della testimonianza offerta da san Francesco nel suo celebre dialogo con il sultano Malik al-Kamil.

Da quando san Giovanni Paolo II, il 27 ottobre 1986, scelse questa città come punto di incontro dei credenti di tutte le religioni, uniti dal comune impegno di preghiera per la pace, sentiamo la responsabilità di testimoniare lo 'spirito di Assisi' nei confronti delle più diverse situazioni di violenza e di sofferenza del mondo".