Cronaca

Scontro in Vaticano, i teologi europei rispondono agli attacchi di Ratzinger

La Società europea di teologia dopo le critiche del Papa emerito al fondatore: "Da lui grande fedeltà ecclesiale, che facilita la pluralità di approcci"

2 minuti di lettura
ROMA - Anche se accoglie e sostiene “la valutazione positiva del Papa Emerito Benedetto XVI sul lavoro e sulla teologia di Papa Francesco”, è tuttavia costretta a notare “con dispiacere la critica rivolta a uno degli autori della raccolta di libri che ha dato origine alla lettera, vale a dire il professor Peter Hünermann, che è fondatore, primo presidente e ora presidente onorario della nostra società”.

La replica alla lettera di Ratzinger 
A prendere le difese del teologo contestato da Benedetto XVI nella lettera rivolta a monsignor Dario Edoardo Viganò la cui pubblicazione parziale ha portato alle dimissioni del prefetto della Segreteria per la Comunicazione del Vaticano, è direttamente l’European Society for Catholic Theology (Esct) che per voce della sua presidente, Marie-Jo Thiel, membro dell’Accademia Pro Vita e direttrice del Centre Européen d’Enseignement et de Recherche en Éthique presso l’Università di Strasburgo, critica a sua volta l’uscita di Joseph Ratzinger difendendo l’operato del fondatore della Esct, vale a dire Hünermann stesso.

Lo scontro sull'infallibilità del Papa
Benedetto XVI aveva espresso, nel terzo capoverso della lettera inviata a Viganò (che dopo la diffusione della versione integrale ha annunciato la decisione di dimettersi), il proprio stupore per aver inserito nella collana di libri su Francesco un contributo di Hünermann il quale, venticinque anni fa, contestò la pubblicazione dell’enciclica di Giovanni Paolo II Veritatis Splendor, un testo che sostanzialmente estendeva l’infallibilità papale ai pronunciamenti sui temi etici. Hünermann giudicò questo allargamento improprio e in discontinuità con la tradizione della Chiesa. Una critica teologica che evidentemente Ratzinger non ha gradito.

L'importanza della libertà di parola
La risposta della Esct non entra nel merito della Veritatis Splendor. Piuttosto, oltre a ribadire lo spessore teologico di Hünermann, ricorda a Ratzinger la legittimità della libera espressione da parte di chiunque del proprio pensiero teologico, il suo diritto d’esistenza anche se non in totale accordo con i pronunciamenti papali, insomma l’importanza della libertà d’esternazione che non sempre nei decenni trascorsi Roma è stata in grado di garantire. “Riteniamo – scrive Thiel – che la fedeltà ecclesiale del professor Hünermann sia irreprensibile. Fu il suo zelo a una fedeltà genuinamente ecclesiale, che insieme riconosce e facilita una pluralità di validi approcci teologici, ad averlo portato alla creazione dell’Esct nel 1989”. E ancora: “Era anche l’anno nel quale gli eventi politici che si stavano svolgendo nell’Europa centrale e orientale garantivano nuova libertà e nuove opportunità per la cooperazione teologica ed ecclesiale”.
 
"Nessuna opposizione al magistero papale"
“L’Esct non è mai stata concepita in opposizione al magistero pontificio. Sin dal suo inizio e fino ad oggi crediamo che abbia fornito una piattaforma paneuropea essenziale per il dialogo dei teologi cattolici di tutte le discipline teologiche in tutta Europa. In effetti, crediamo che il leale servizio dell’Esct alla missione della Chiesa abbia superato la prova del tempo e continui ancora oggi a facilitare una pluralità autenticamente cattolica di approcci teologici in risposta alle molte e urgenti sfide affrontate dalla nostra Chiesa in Europa. Per tutto questo siamo molto grati all’ispirazione e alla lungimiranza del professor Hünermann”.