Cronaca

Migranti, oltre mille partiti in poche ore dalla Libia. L'Italia manda tre motovedette da Lampedusa

Settecento persone in salvo nella notte. Che si aggiungono alle 500 sbarcate ieri

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ROMA - Sono dovute partire persino tre motovedette d'altura da Lampedusa per dare una mano ai soccorsi in zona Sar davanti alle coste libiche. Insieme a due mercantili, richiamati dalla sala operativa di Roma, e alla Aquarius di Sos Mediterranee, unica nave umanitaria presente in questo momento nel Mediterraneo, hanno messo in salvo 700 migranti in poche ore, dati ufficiali del Viminale. A quelli soccorsi nella notte, vanno aggiunti poi i circa 500 sbarcati ieri per un totale di 1.200.  Sono stati un pomeriggio e una notte d'inferno quelli vissuti nel Mediterraneo. A segnalare la posizione di tre dei gommoni l'aereo dei piloti volontari che da qualche settimana partecipa alle operazioni pattugliando dall'alto il mare.

Mille e duecento persone partite dalla Libia nel giro di pochissime ore, 500 già sbarcate ieri nei porti di Reggio Calabria e Pozzallo e ora queste 700 che tra oggi e domani arriveranno non si sa ancora in quale porto. Inoltre, 15 tunisini sono sbarcati direttamente a terra a Lampedusa, 4 a Pantelleria e 38 a Roccella Ionica da una motovedetta della Guardia costiera.
 
Ore complicate per il ministro dell'interno Matteo Salvini che proprio ieri, nel corso di una diretta Facebook, aveva detto: "Non sarà un'altra estate di sbarchi. Non starò qui a guardare". E che oggi annuncia la svolta: se Malta non accoglierà la nave Aquarius, l'Italia chiuderà i porti.
I migranti sono stati ora tutti trasbordati a bordo della Aquarius che ha 629 persone a bordo, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e sette donne incinte, e sta già facendo rotta verso l'Italia. "Una notte estremamente intensa nel Mediterraneo centrale, con sei sei diverse operazioni di salvataggio",  scrive in un tweet Medici senza frontiere. Che aggiunge: "Il soccorso di due gommoni è diventato critico quando uno dei due si è distrutto nel buio, lasciando oltre 40 persone in acqua. Da queste due imbarcazioni abbiamo soccorso 229 persone".
Uno dei salvataggi della nave ong Aquarius la scorsa notte 
Ma intanto nel giro di poche ore il Viminale si è trovato di fronte ad una raffica di arrivi record complice anche la singolare assenza dalla zona Sar delle motovedette libiche (fino ai giorni scorsi protagoniste di minacciosi interventi per cacciare le Ong) che in questo weekend sono intervenute solo una volta intercettando un gommone con circa 150 persone appena partito dalle coste libiche. Gli altri sei sono stati tutti soccorsi dai mezzi mobilitati dalla sala operativa dell'Mrcc di Roma che ora dovrà dare disposizioni sul loro sbarco. In Italia naturalmente.

Ieri, a conclusione del G7 in Canada, sui temi dell'immigrazione è intervenuto anche il premier Conte che ha in parte smussato il duro attacco di Salvini alle Ong. "Questo governo non ce l'ha con le Ong - ha detto - Non sono loro il problema. Per adesso la gestione dei flussi migratori con  l'approccio articolato sta funzionando ma non può essere questa la soluzione".

G7, Conte: "Migranti, Ong non sono il problema"


E poi l'ennesimo richiamo alle responsabilià dell'Europa. "L'Italia per una volta valuterà gli altri, ci aspettiamo solidarietà vera. Questo significa che il regolamento di Dublino sarà modificato per dimostrare che questa Europa la vogliamo più equa. Non vogliamo più soldi, vogliamo che la gestione dei flussi migratori e delle procedure di rimpatrio sia un problema gestito a livello collettivo europeo e condiviso", ha  aggiunto.

Intanto, con il Mediterraneo pieno di gommoni in difficoltà e un dispositivo di soccorsi ai minimi termini, la Sea Watch, che ieri mattina è sbarcata a Reggio Calabria con 232 persone, ha dovuto ritardare la sua partenza per far ritorno in zona Sar per il prolungarsi delle indagini disposte dal Viminale sul salvataggio di martedi  nel quale Malta avrebbe rifiutato, come ha sempre fatto, il proprio intervento.

In una nota, la Ong tedesca scrive: "Dopo il lungo interrogatorio del comandante, durato 4 ore, sembrava che la nave avesse ottenuto il via libera alla partenza, tuttavia la questura di Reggio ha chiesto ai giornalisti a bordo, di consegnare il materiale video girato durante il salvataggio. Al fine di sbloccare la situazione e consentire a Sea Watch di tornare nell'area operativa il materiale richiesto ai giornalisti è stato trasmesso agli organi di polizia giudiziaria. I giornalisti sono stati condotti nei locali della questura a bordo di vetture della polizia".