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Pordenone, testa di maiale davanti alla casa di alcuni richiedenti asilo

Un gruppo di richiedenti asilo 
Gli ospiti della struttura di accoglienza di Sacile stavano per festeggiare la fine del Ramadan. E' la prima volta che si registra un episodio di intolleranza nella cittadina
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SACILE - Una testa di maiale mozzata, appoggiata sulla recinzione di un alloggio che ospita otto richiedenti asilo. È stata trovata questa mattina, a Sacile, in provincia di Pordenone, dagli occupanti della casa, che si stavano accingendo a partecipare alla festa per la fine del mese di Ramadan. Sono stati subito allertati i carabinieri, che hano fatto rimuovere la testa e alcune interiora di maiale.

A quanto si apprende, i vicini e la comunità locale hanno sempre accettato la presenza del piccolo nucleo di richiedenti asilo, che oggi non hanno voluto sporgere denuncia, pur ritenendo l'accaduto offensivo e irriguardoso verso la loro religione. Si indaga per individuare gli autori del gesto intimidatorio. Sacile è la seconda cittadina più popolosa del Pordenonese ed è nuova a episodi di razzismo. È guidata, dal 13 maggio scorso, da una giunta di Forza Italia, con la Lega all'opposizione dopo aver perso al ballottaggio. Fino ad allora, il vice sindaco era l'attuale Sottosegretaria all'Ambiente della Lega, Vannia Gava. "Si tratta di gesti
inqualificabili - ha detto - vanno condannati senza se e senza ma. Un conto è la necessità non più procrastinabile di cambiare la politica migratoria del nostro Paese, per la quale stiamo lavorando alacremente, un altro azioni come queste".

Anche il sindaco Carlo Spagnol è intervenuto a difesa della comunità di migranti. "Tutti assieme - ha sottolineato - dobbiamo condannare questo gesto nel modo più assoluto, è necessario che vengano individuati i responsabili, sanzionandoli adeguatamente. Si tratta di un gesto sconsiderato. La nostra città non ha mai avuto problemi di alcun tipo con i migranti in una comunità di quasi 20 mila abitanti, sono sempre stati al massimo una quindicina, anche meno". Secondo Spagnol, non si è mai percepita tensione per l'accoglienza dei profughi: la città è stata investita in modo del tutto marginale da questo fenomeno, la presenza è assolutamente sotto controllo. A maggior ragione, va rilevata la gravità di quanto successo dal punto di vista sociale. A prescindere che si tratti di rancori personali o interessi generali, legati al credo religioso degli inquilini, è prioritario sapere chi è stato per punirlo".