Cronaca

Lifeline, i migranti in 8 Stati. Linea dura di Malta: accoglienza solo per chi ha diritto a chiedere asilo

La nave Lifeline al largo delle coste maltesi (ansa)
Gli altri saranno rispediti indietro. L'annuncio del premier della Valletta Muscat che annuncia il respingimento di chi non sarà ritenuto meritevole di protezione. I Paesi coinvolti, oltre a Malta, sono Francia, Italia, Olanda, Portogallo, Belgio, Irlanda e Lussemburgo. No della Germania. L'accusa: "Seehofer è il Salvini tedesco".
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Gli otto paesi europei che hanno accettato di accogliere i migranti a bordo della Lifeline, che ha concluso finalmente oggi - con l'arrivo in porto e lo sbarco dei migranti - la sua odissea a Malta, si spartiranno soltanto coloro ai quali, dopo un veloce esame delle singole posizioni, verrà riconosciuto il diritto di avanzare richiesta di asilo. Tutti gli altri verranno immediamente respinti. Ma dove? Nei loro paesi (e in questo caso come sempre c'è il problema dell'assenza degli accordi bilaterali) o in Libia? "Partiranno immediatamente le procedure per il ritorno di quanti non hanno titolo alla protezione, dopo il dovuto processo e in accordo con l'Europa e le regole internazionali. Le istituzioni europee assisteranno questi ritorni", ha detto il primo ministro Musquat confermando il sequestro della nave e l'indagine sul comandante accusato di avere agito in spregio delle indicazioni dategli e delle regole internazionali.

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L'ARRIVO A MALTA E L'INCHIESTA
La nave Lifeline, con a bordo 234 migranti rimasti in mare per oltre una settimana, è approdata nel porto di Malta in serata dopo aver ottenuto il permesso dal governo di La Valletta. La polizia maltese è salita a bordo della nave. Dopo l'attracco, lo sbarco dei profughi concluso intorno alle 21. Sempre in serata, il comandante è stato interrogato nel quartier generale della polizia maltese nell'ambito dell'inchiesta per violazione degli ordini della Guardia Costiera italiana. Il governo maltese ha comunicato che 3 bambini accompagnati dai genitori ed altri 3 adulti sono stati portati all'ospedale Mater Dei per controlli medici. Per il resto dei migranti è cominciata la valutazione preliminare del loro status condotta nell'"Initial Reception Centre". "Le operazioni sono state compiute - è stato sottolineato - sotto l'osservazione di funzionari dell'Unhcr". A bordo della nave, anche un giovane fotografo freelance italiano: Danilo Campailla, 30 anni, originario di Vittoria, in provincia di Ragusa. Nè lui, né gli altri 8 membri dell'equipaggio - che hanno provveduto a nominare avvocati difensori - sono stati trattenuti dalle autorità maltesi. Uno dei punti da chiarire è la controversia sulla registrazione della nave che secondo Muscat ha solo una licenza da diporto. Il portavoce della Ong, Axel Steier, arrivato ad attendere l'imbarcazione sul molo della Valletta, ha negato di essere a conoscenza di alcun provvedimento. "Speriamo che gli stati membri dell'Unione europea - ha detto - riescano ad organizzare operazioni di search and rescue che permettano ai privati di non doversi occupare di salvare le vite. Il comandante ha deciso di non tornare in Libia perché molte delle persone a bordo erano fuggite dai campi e dalla torture subite in Libia".

DISPONIBILITA' DA 8 PAESI, LA GERMANIA SI TIENE FUORI
I migranti saranno ricollocati, dopo le cure, in otto Paesi dell'Ue che hanno dato la loro disponibilità. Sono, oltre alla stessa Malta, Francia, Italia, Irlanda, Portogallo, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Mentre, ha aggiunto Muscat, "altri Stati membri si sono rifiutati di accogliere i migranti". Il ministro dell'Interno tedesco,
Horst Seehofer, cancellando la lieve apertura manifestata in mattinata, ha affermato davanti al Parlamento che la Germania non accoglierà i migranti. "Al momento non c'è una necessità di azione per la Repubblica federale tedesca - ha detto - anche in futuro ci lasceremo guidare dai principi di umanità e ordine. Seehofer ha spiegato che bisogna capire come evitare di creare un "precedente". In mattinata il portavoce del governo, Steffen Seibert, aveva affermato che si stessero tenendo dei colloqui per verificare l'eventuale accoglienza dei profughi, e lo stesso ministro dell'Interno aveva legato la disponibilità all'accoglienza a una serie di condizioni, prima fra tutte che la nave non venga più usata successivamente. Lo scriveva la Dpa, citando la posizione assunta dal ministro in Commissione. Proprio a Seehofer si era rivolta con una lettera aperta la Lifeline: "E' imbarazzante che il governo federale stia contribuendo a far morire più persone nel Mediterraneo ostacolando il salvataggio marittimo. Ti invitiamo a prendere parte a una delle missioni di salvataggio e guardare la situazione su un terreno che non conosci. Risponderemo alle tue domande anche in tribunale", le parole rivolte al ministro dell'Interno tedesco che nel frattempo aveva fatto sapere di valutare la possibilità di aderire all'accordo maltese solo " se la nave verrà tolta di mezzo".

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LA NAVE SARA' SEQUESTRATA
Il premier maltese, aprendo il porto alla nave, ha ringraziato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per aver proposto di ridistribuire i naufraghi. La Lifeline invece, ha spiegato, "sarà sequestrata per l'avvio di un'indagine: il capitano dell'imbarcazione ha ignorato le leggi internazionali, non si è trattato di uno scontro tra due Stati membri". "La nave fuorilegge Lifeline arriverà a Malta e lì verrà bloccata per accertamenti. Altro successo del governo italiano: dopo anni di parole, in un mese arrivano i fatti!", è stato il commento del ministro dell'interno Matteo Salvini.

MARE GROSSO, TRE IN OSPEDALE
Stamattina la Lifeline aveva avuto il permesso di entrare in acque maltesi, e cercare così riparo dalle cattive condizioni meteo, come riferito dalla stessa ong via Twitter. Ancora all'alba dalla nave era partito un ultimo disperato appello alle autorità: "Fateci entrare in porto o fateci almeno riparare dal vento e dalle onde. C'è gente a  bordo che ha bisogno di cure intensive. In tre sono già stati portati in ospedale", la richiesta lanciata alle prime ore del mattino dal capitano Carl Peter Reisch. "Molti a bordo stanno soffrendo di mal di mare", scriveva su Twitter la ong. "Chiediamo ora se siamo autorizzati a proteggerci almeno dalle alte onde e dal forte vento al largo della costa maltese".
 
"SEEHOFER È IL SALVINI TEDESCO"
A ritardare l'ingresso a Malta della nave, al sesto giorno dal salvataggio dei 234 migranti, sarebbe stato appunto il no della Germania all'accordo faticosamente raggiunto dai Paesi europei disposti a dividersi i migranti soccorsi. L'accusa è del fondatore della ong, Alex Steier, che ha puntato il dito contro Seehofer. "Agisce come una versione tedesca del collega italiano Salvini e rende il governo tedesco complice della mancata assistenza a persone in pericolo", le sue parole. Accorato anche l'appello che era stato diffuso in un comunicato congiunto da numerose ong italiane e maltesi: "Chiediamo che tutte le parti permettano lo sbarco immediato delle oltre 230 persone soccorse in mare, tra cui bambini, minori non accompagnati e altri individui vulnerabili. Pur comprendendo il bisogno di chiarire le responsabilità legali relative alla situazione, vogliamo sottolineare come la protezione della vita e della dignità umana debbano, in casi come questi, rimanere la priorità".

LA LIBIA: BENE SALVINI SUI PORTI CHIUSI ALLE ONG
La linea dura contro le navi delle Ong del ministro Salvini piace comunque al portavoce della Marina libica, Ayyoub Qasem, che delle parole del ministro dell'Interno ha apprezzato soprattutto "la chiusura dei porti alle organizzatori non governative". Secondo Qasem, "queste dichiarazioni hanno avuto un riscontro positivo, ma noi aspettiamo i risultati", poiché "queste ong sono ancora presenti e ostacolano le attività della Guardia costiera libica".  Per Qasem, "nell'ultimo periodo il numero dei migranti è aumentato per più fattori. È la stagione adatta; le attività della Guardia costiera si sono intensificate; i trafficanti hanno la sensazione che quanto accadrà nel prossimo periodo non sarà positivo e vogliono liberarsi dei migranti".  Qasem si è detto convinto che "l'assenza degli apparati di sicurezza abbia fatto sì che i trafficanti installassero le loro basi a Garabulli, a est di Tripoli". Proprio qui stamattina la Guardia costiera libica ha soccorso almeno 200 migranti su un'imbarcazione in panne diretta verso l'Italia. Nell'ultima settimana, quelli intercettati o salvati dalla Marina di Tripoli sono oltre duemila.

TONINELLI: SEEFUCHS E LIFELINE "IRRESPONSABILI, NON SOCCORRITORI"
E un nuovo atto d'accusa verso le ong attive nel Mediterraneo è arrivato anche oggi dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. "Ci sono due ong che navigano in maniera illegale. Battono bandiera olandese ma l'Olanda non le riconosce e navigano con una nave da diporto che potrebbe portare 50 persone trasportandone più di 200. Sono irresponsabili, non soccorritori".

PRESO LO SCAFISTA DEL BARCONE SOCCORSO DAL CARGO DANESE
Dopo lo sbarco di ieri a Pozzallo, la polizia di Ragusa ha arrestato un presunto scafista, Abdallah Adam El Tayeb, 29enne nato in Sudan. Secondo i testimoni, sarebbe stato lui a condurre l'imbarcazione in legno partita dalle coste libiche con a bordo 113 migranti di varie nazionalità, in prevalenza sudanesi. I migranti sono stati soccorsi in mare dalla nave cargo Alexander Maersk, battente bandiera danese, poi approdata a Pozzallo.