Cronaca

Fiori per Peter Pan, il soldato della Grande Guerra amato dai bambini

Sul Monte Grappa si ricorda la Battaglia del Solstizio di 100 anni fa. Nel sacrario la tomba più visitata è quella del 21enne morto nel 1918
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“Tutti i bambini che passano di qui ricordano la fiaba lasciano fiori e sassolini”. Peter Pan è esistito davvero: è stato un soldato ungherese morto sul Monte Grappa durante la Grande Guerra e ora sepolto nel sacrario dove il suo sacello, proprio per il nome, è il più visitato dai piccoli e dalle famiglie. Sul Grappa, in questi giorni si ricorda la Battaglia del Solstizio combattuta tra fine giugno e i primi di luglio di 100 anni fa.
 
Nell'area dedicata agli austroungarici si trova la tomba numero 107. All'interno del piccolo loculo riposa il soldato Peter Pan della 7/a Compagnia del 30/o Reggimento Fanteria Honvèd, morto il 19 settembre del 1918 durante un'azione a Col Caprile. Paolo Casotto, un cultore della Grande Guerra, definisce Peter Pan un soldato "fortunato, perché chi lo ha raccolto è riuscito a conservare il suo nome e non è entrato a far parte di quelli ignoti le cui fidanzate, le cui madri, non hanno saputo più nulla".
 
Peter Pan è morto a 21 anni, dopo un anno dalla chiamata alle armi, durante uno scontro sul Col Caprile. E' stato sepolto inizialmente in uno dei tanti micro cimiteri, quello di Valpiana, dove venivano tumulate le vittime di battaglia. Negli anni '30 tutti i cimiteri della zona Grappa, dopo Caporetto area di grandi e sanguinose battaglie, venne realizzato il sacrario monumentale dove riposano 22.910 soldati, di cui 12.615 italiani e 10.295 austriaci: di questi, solo 2.578 sono i caduti identificati, gli altri sono ignoti.

Di Peter Pan si è occupato il giornalista Ferdinando Celi che ha raccontato la storia in un libro, "Soldato Peter Pan". Ha raccontato chi era e da dove veniva il fante del fante dell'esercito austro-ungarico, ma non è riuscito - ha detto - a chiarire chi depone sassolini e fiori di campo anche conchiglie quando, d'inverno, in quei luoghi non c'è nessuno. "E' un mistero anche per i soldati che controllano e puliscono ogni giorno l'ossario".