Cronaca

Treviso, esplode un ordigno fuori dalla sede della Lega. Sul web la rivendicazione di un gruppo anarchico

La deflagrazione la scorsa notte, nella zona industriale di Villorba. Nessun danno né persone coinvolte. Gli artificieri hanno fatto brillare un secondo involucro. Salvini: "Cercano di fermarci, non ci fanno paura". Zaia: "Atto gravissimo"

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TREVISO - Un ordigno rudimentale è esploso, forse la scorsa notte, all'esterno della sede storica della Lega a Treviso, il K3, in via Fontana 95, nella zona industriale di Villorba.
La deflagrazione non ha provocato danni alla struttura, se non limitati al portone di ingresso. Non vi sarebbero persone coinvolte.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia e i Vigili del Fuoco e il personale operativo del nucleo Nbcr (nucleare, biologico, chimico, radiologico). Gli artificieri hanno fatto brillare un secondo involucro rinvenuto lì vicino, dotato di una sorta di meccanismo d'innesco. Alle operazioni hanno assistito anche alcuni dirigenti veneti del Carroccio. Non c'è ancora certezza su quando il primo ordigno, forse una bomba carta che doveva attirare la presenza di persone sul luogo, sia esploso. Potrebbe essere avvenuto nella notte fra sabato e domenica scorsi.

Lo stabile che ospita la sede leghista non ha abitazioni nelle immediate vicinanze. L'ordigno, secondo fonti della Lega, era stato posizionato sul pianerottolo della scala antincendio dell'edificio.

"Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima", scrive su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini. "Non ci fate paura! Non ci fermerete! Forza Liga Veneta, Forza Lega", twitta anche il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana.
Il sito "Round Robin, Diario di bordo nella tempesta sociale" pubblica la rivendicazione dei presunti attentatori, datata 12 agosto 2018. "All’alba, la sede della Lega a Treviso, è stata attaccata con 1 ordigno, rivendichiamo la collocazione contro politici, sbirri, e loro tirapiedi. A tutto questo non vogliamo essere complici, alla violenza indiscriminata degli Stati ci opporremo con la violenza discriminata contro i responsabili di tutto ciò", si legge nel testo firmato "Cellula Haris Hatzimichelakis/Internazionale nera (1881-2018)". Si tratterebbe di un gruppo anarchico.

"State parlando di governo 'giallo-verde', di sinistra e di destra, noi vogliamo che lo Stato sia distrutto", continua il comunicato. "State combattendo per migliori condizioni del governo, ma noi vogliamo solo divertirci sulle rovine fiammeggianti delle vostre città. Voi fate politica, noi la guerra sociale.Tutto questo ci rende chiaro dove colpire! Attaccare nello specifico il razzismo e lo sfruttamento. Colpire lo stato, il capitale i suoi responsabili".

"Un atto gravissimo, esecrabile, speriamo non il primo di una possibile inquietante spirale", lo definisce in una nota il presidente della Regione Venteo Luca Zaia. "La rivendicazione giunta ci riporta a tristi epoche e ad allucinanti linguaggi che credevamo ormai dimenticati. Se così non è, questi nemici della democrazia sappiano che troveranno una società veneta pronta a respingerli nel nome del confronto civile e della difesa delle istituzioni democratiche. Si sia trattato di un atto dimostrativo o della volontà di far del male, di ordigni ad alto potenziale oppure no, poco importa. Un bruttissimo segnale - prosegue Zaia- contro quella che non è soltanto la sede storica di un movimento e di un partito, ma anche un luogo dove i cittadini e i militanti si ritrovano per un confronto che deve sempre essere aperto, franco e democratico. Da noi è così, se qualcuno altro vuol far prevalere altri linguaggi, sappia che troverà sempre una ferma e condivisa opposizione democratica".