Economia

Una legge per portare le tariffe telefoniche da 28 giorni a un mese

La firma Alessia Morani del Pd: "Il governo si impegni a recepirla nella legge di Bilancio, oppure provvederemo noi con un emendamento". Previsto un indennizzo di almeno 50 euro ai consumatori. Plauso delle associazioni

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MILANO - Una proposta di legge che, complice la breve prospettiva di vita della legislatura, si auspica diventi un tassello della legge di Bilancio: il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Alessia Morani, ha depositato oggi un testo per mettere al bando le bollette a 28 giorni degli operatori di telefonia fissa e pay tv. E subito arriva il plauso delle associazioni dei consumatori. "Bene, ottima iniziativa. Ora il Parlamento approvi la legge con altrettanta rapidità" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Già l'Agcom aveva puntato i riflettori sulla prassi degli operatori, stabilendo che la fattura deve essere mensile nel caso del telefono fisso.

"Il testo - spiega Morani - introduce l'obbligo della fatturazione dei servizi su base mensile; dispone un irrobustimento dei poteri di vigilanza da parte delle competenti Autorità; un aumento delle sanzioni da queste ultime comminabili e la restituzione delle somme indebitamente percepite da parte degli operatori in caso di violazione dell'obbligo di cadenza mensile. Infine, limita la possibilità di modificare, da parte delle aziende di comunicazione elettronica, in modo unilaterale le condizioni contrattuali: le modifiche unilaterali saranno ammesse solo con un giustificato motivo obbiettivo".

Diversi gli aspetti sui quali insiste la proposta di legge, che va a modificare la legge del 1995 sui servizi di pubblica utilità - che ha istituito le relative Autorità - e per questo vuole rivolgersi non solo al comparto delle Tlc o delle pay-tv, ma a tutti i servizi. Oltre a prevedere l'obbligo di fatturazione per mese o suoi multipli, "proponiamo una rimodulazione delle sanzioni e un loro aggiornamento, visto che in vent'anni gli introiti delle compagnie sono significativamente saliti e oggi le sanzioni non fungono più da deterrente", dettaglia Morani. Nello specifico, si propone che chi vigila sul rispetto della periodicità della fatturazione possa staccare multe da 500.000 a 5.000.000 di euro. Ai consumatori interesserà soprattutto il fatto che "dispone a carico dell’operatore sanzionato il pagamento di un indennizzo forfetario, non inferiore ad euro 50, in favore di ciascun utente interessato dalla illegittima fatturazione". Questo, secondo Morani, "sarà il vero deterrente: considerando la quantità di contratti attivi, un rimborso forfettario non inferiore a 50 euro potrà scoraggiare rispetto ai comportamenti illeciti".

Nella proposta rientra anche una modifica alla facoltà delle società di modificare in via unilaterale i contratti, per esercitare la quale sarà necessario dimostrare oggettivi tecnologici o di mercato che hanno comportato investimenti inattesi per la compagnia.

Sul tema, Montecitorio ha approvato unanimemente anche una risoluzione a firma di Michele Meta (Pd) che impegna il governo "ad assumere iniziative normative, nell'ambito della manovra di bilancio per il 2018, per impedire che gli operatori telefonici e di telecomunicazione adottino una cadenza di fatturazione che non abbia come base il mese o un suo multiplo". Secondo Morani, "prima la ministra Finocchiaro e oggi il sottosegretario Giacomelli hanno confermato questo impegno". Resta da vedere se si concretizzerà nella prossima finanziaria, sulla quale per Morani si "potrà comunque intervenire in via di emendamento".