Economia

Manovra, il Pd vuole limitare i contratti a tempo

Un emendamento per abbassare la durata massima dei contratti a tempo da 36 a 24 mesi. Boccia (Pd): "Estendere web tax anche al commercio"

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MILANO - "Come Dipartimento Lavoro del Partito Democratico presenteremo emendamenti" per "l'abbassamento della durata massima dei contratti a tempo determinato da 36 a 24 mesi e un pacchetto di misure per le politiche attive del lavoro". Lo afferma la responsabile Lavoro del Pd Chiara Gribaudo.
"In linea con il Jobs Act - prosegue - il contratto a tutele crescenti deve essere la forma privilegiata dalle imprese, e anche per questo servono limiti più stringenti ai contratti a termine".

Ma non è l'unica novità in tema di lavoro che il partito di Matteo Renzi intende presentare. Vi saranno anche emendamenti sulle assunzioni con decontribuzione dei dottorandi di ricerca.  "In particolare - prosegue Gribaudo - per i dottorandi di ricerca, chiederemo che il requisito anagrafico dei 29 anni valga rispetto all'ammissione e non al termine del percorso di studi, poiché altrimenti si escluderebbero tanti giovani con competenze specialistiche di grande importanza per le imprese. Se vogliamo dare una spinta alla produttività del Paese dobbiamo anche fare in modo che il capitale umano più qualificato abbia le chance di mettersi in gioco". Altri due temi sono  la valorizzazione del personale dei centri per l'impiego e di Anpal.

BOCCIA (PD): "WEB TAX ANCHE PER L'E-COMMERCE"
Il cantiere della manovra è comunque ancora molto attivo. Nuove modifiche potrebbero arrivare anche sul fronte della web tax, appena introdotta al Senato. A caldeggiarle è il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, secondo cui la misura potrebbe entrare in vigore già dal prossimo anno ed essere esteso anche all'e -commerce, per il momento escluso.  La web tax "è una cosa molto seria che va fatta e va fatta mettendo dentro anche il commercio". Anche con un'imposta all'1%, ha osservato Boccia, "si fa tanto gettito, un gettito serio, importante. Penso che si debba arrivare alla stabile organizzazione obbligatoria e poi discutere di che tipo di imposta. Al Senato - ha aggiunto - viene fuori questo 6% solo per i servizi e solo per i servizi business to business e mi sembra un po' poco, marginale. Mettendo dentro il commercio, anche con l'1%-2% si fa tanto gettito in più e potremmo riversare tutto quel gettito alla riduzione della pressione fiscale". Modifiche su cui il governo non chiude la porta per il momento:  Se ci sono le condizioni, "c'è la massima disponibilità" a valutare eventuali modifiche, ha assicurato il viceministro all'Economia Enrico Morando.

TORNA L'IPOTESI TASSA SUL FUMO
La Commissione Affari sociali della Camera intanto  ha approvato gli emendamenti alla manovra da presentare in Commissione Bilancio, tra cui il rifinanziamento per 604 milioni del Fondo sanitario nazionale con la tassa sui tabacchi. Lo ha annunciato Donata Lenzi, capogruppo Pd in Commissione. "A proposito di quest'ultimo, - ha detto  - ricordo che il taglio per 604 milioni è dovuto dovuto al mancato accordo con le Regioni a statuto speciale. Non comprendo, tuttavia, perché un mancato accordo tra regioni debba essere pagato dalla sanità delle regioni a statuto ordinario".