Economia

Davos, Modi schiera l'India contro il protezionismo di Trump

L'Ocse spera che il voto italiano non distolga dalla continuità rispetto alle recenti politiche economiche

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DAVOS - Il protezionismo e la tentazione di riportare indietro le lancette dell'orologio sul tema della globalizzazione rappresentano "una minaccia non meno preoccupante del cambiamento climatico e del terrorismo". Lo ha detto il premier indiano Narendra Modi al Forum economico mondiale che si tiene nella città svizzera di Davos in un discorso a difesa dell'apertura agli scambi contro la tentazione di "chiudersi in se stessi". Un intervento in netta contrapposizione all''America First', il concetto cui il presidente Usa Trump ha improntato la sua presidenza e che ribadirà sempre a Davos venerdì (anche se la presenza era incerta a causa dello shutdown). L'anno scorso, era stata la Cina a indossare i panni della paladina dell'apertura degli scambi mondiali.

L'India assume un'importanza particolare se si calcola, come sostiene l'Fmi, che la sua economia crescerà a ritmi assai più sostenuti rispetto alla Cina: il Pil salirà del 7,4% contro il 6,6% della Cina. Superare le disuguglianze in un mondo ormai fratturato è l'imperativo che si pone il gotha dell'economia e politica globali riunito a Davos. E nei 400 panel si cercherà una risposta a questi interrogativi. La stessa Christine Lagarde, numero uno dell'Fmi, ha detto ieri che "ci sono ancora troppe persone escluse dalla ripresa e dall'accelerazione della crescita".

All'Italia arriva l'avvertimento dell'Ocse, che per bocca del segretario Gurrìa auspica un post-elezioni all'insegna della continuità, dopo l'ottimo lavoro svolto dal governo Gentiloni, cui va in particolare il merito delle iniziative sul sistema bancario. Il risultato elettorale potrebbe cambiare le prospettive economiche per l'Italia? "Spero di no, spero le prospettive saranno all'insegna della continuità per continuare costruire su tutto quello che è stata fatto, su tutti gli sforzi già fatti e questo permetterà al paese di crescere ancora", risponde Gurrìa.