Economia

Caritas International dice addio agli investimenti fossili

L'annuncio alla Giornata mondiale della Terra. Un messaggio al mondo, ma anche alla banca vaticana. Una decisione condivisa con alcune banche tedesche e associazioni e istituzioni cattoliche

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ROMA - Caritas Internazional si schiera a favore degli investimenti sostenibili. Nella Giornata internazionale della Terra 35 istituzioni cattoliche tra cui la Caritas mondiale, una delle più importanti organizzazioni umanitarie nel mondo, annunciano la decisione di abbandonare gli investimenti nei combustibili fossili. Non sono le prime. Da tempo banche, società e grandi fondi internazionali si stanno allontanando da investimenti che mettono a rischio il pianeta (e nel lungo periodo anche i risparmi). Ma la Caritas non è una qualunque istituzione. Ha potere all'interno della Chiesa cattolica, ha sede nella Città del Vaticano e la Santa Sede nomina direttamente diversi membri del Comitato esecutivo di Caritas International. Parla al mondo e soprattutto, secondo il Movimento cattolico mondiale per il clima e Focsiv (una delle associazioni di volontariato cristiana più conosciute), quella della Caritas è una dichiarazione che eserciterà una notevole pressione sulla Banca Vaticana, lo Ior, affinché abbandoni gli investimenti nel settore dei combustibili fossili.
 
Una delle strade, forse la più incisiva, per fermare il riscaldamento globale e che sta conquistando sempre più coscienze. Una decisione quella di Caritas, che sarà seguita anche da dalle principali banche cattoliche tedesche. Bank Im Bistum Essen eG, Pax Bank e Steyler Ethik Bank, che hanno un bilancio di circa 7,5 miliardi di euro, hanno deciso di offrire agli investitori istituzionali cattolici opzioni di investimento responsabile, ma anche di affrontare la crisi climatica. Una direzione già imboccata anche da alcune banche italiane, ma anche europee che già oggi propongono investimentici etici e sostenibili, a cominciare da Etica sgr, che li esclude in toto dai suoi prodotti di investimento.
 
E il trend inizia a coinvolgere sempre più anche i cattolici italiani. Monsignor Moretti, Vescovo di Salerno, ha dichiarato che disinvestire deve diventare un "impegno ufficiale in risposta all’appello lanciato da Papa Francesco che deve poi tradursi in azioni concrete". E altri soggetti di matrice cattolica si aggiungono, dal Movimento Cristiano lavoratori della Comunità di Nomadelfia fino a quello dei Focolarini, convinti che l’impegno di disinvestimento rientra pienamente nello spirito del Movimento, che è quello di “collaborare con istituzioni, associazioni e persone di buona volontà per risparmiare al nostro Pianeta le conseguenze nocive dell’utilizzo di fonti fossili”. Tutte istituzioni (qui la tabella) che fino a oggi non hanno ancora dichiarato a quanto ammontano i disinvestimenti (si stanno muovendo ora per scoprire dove hanno investito nei combustibili fossili). Ma secondo il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima e l'associazione Focsiv, la Secours Catholique disinvestirà circa 10 milioni di euro, la Fondazione Catherine Donnelly 800mila dollari canadesi e negli Stati Uniti un gruppo di parrocchie faranno lo stesso. In tre possiedono un patrimonio di 3 milioni di dollari, ne disinvestiranno 400mila. Gocce nel mare, nel mercato globale della finanza mondiale. Gocce benedette però.