Economia

Migranti, italiani spaccati sul respingimento dei barconi. Sì all'accoglienza, ma se lavorano gratis

(ansa)
I giudizi dei cittadini sulla questione delle migrazioni mostrano una società fratturata. Insufficienti le valutazioni su cooperative ed Europa
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MILANO - La percezione di una accoglienza "gratis", senza che sia necessario lavorare e anzi vivendo alle spalle dello Stato, è quel che fa stortare lo sguardo verso i migranti negli occhi degli italiani. Otto cittadini su dieci (il 79 per cento per la precizione) chiedono di far lavorare gratuitamente in attività di pubblica utilità gli immigrati in cambio dell'accoglienza, anche se per un periodo limitato. Perché i toni pubblici di alcuni rappresentanti istituzionali siano accesi è poi facile da intuire, quando si tratta di misurarne il dividendo di consenso che possono restituire: il 71% degli italiani pensa che l'Italia sia in credito con l'Europa sulla questione migranti, mentre sull'atteggiamento da adottare nei confronti degli sbarchi la popolazione è spaccata. Il 46% che ritiene che i barconi dovrebbero essere respinti impedendo loro di raggiungere le coste italiane, mentre gli altri non sono d'accordo.
Sono alcuni dei temi affrontati nell'indagine Ue.Coop/Ixe' presentata all'assemblea elettiva nazionale dell'Unione Europea delle Cooperative "Un'altra cooperazione" per la tavola rotonda sul tema "Immigrazione e lavoro".

Il fattore determinate nello scatenare l'ostilità degli italiani nei confronti degli immigrati è proprio il fatto di essere assistiti senza lavorare che - sottolinea Ue.Coop -  infastidisce ben il 30% dei cittadini prima della paura per la delinquenza (29%), mentre non si riscontrano discriminazioni razziali con solo il 4% che dice di essere preoccupato perché sono diversi e ben il 26% che non si ritiene per nulla disturbato dalla loro presenza. Il lavoro è la leva principale dell'integrazione con molteplici attività di pubblica utilità ritenute necessarie per compensare l'aiuto ricevuto con il vitto e alloggio nell'accoglienza.


Nell'ordine, a giudizio degli italiani, potrebbe essere utile impiegare il lavoro degli immigrati accolti nella cura del verde pubblico (57%), la pulizia delle strade (54%), l'agricoltura (36%), la tutela del patrimonio pubblico (30%), la cura degli anziani (23%), secondo l'indagine Ue.Coop/Ixe'. Analogamente, due terzi dei cittadini vedono con favore l'ipotesi di tirocini gratuiti, predefiniti nel tempo, in aziende private nell'ottica di 'imparare un mestiere'. Più di 1 italiano su 2 sarebbe inoltre favorevole a coinvolgere gli immigrati nel recupero dei piccoli borghi abbandonati e per combattere lo spopolamento dei territori. L'83% dei cittadini - precisa Ue.Coop - ritiene peraltro che gli immigrati, durante la loro permanenza in Italia, dovrebbero frequentare obbligatoriamente un corso di lingua italiana durante la fase di accoglienza. 
Diffuso è invece il disappunto rispetto all'attuale forma di gestione dell'immigrazione con appena il 33% degli italiani che giudica positivamente l'operato delle cooperative di accoglienza e ben il 60% che ritieni opportuno distribuire i nuovi arrivati sul territorio nazionale in strutture di piccole o medie dimensioni, con un sistema di ospitalità diffuso piuttosto che in grandi strutture concentrate (come vorrebbe il 32%) per l'identificazione, per le procedure di protezione internazionale, richiesta asilo o l'eventuale espulsione.

Questo disappunto sfocia nell'amplificare la dimensione del problema immigrazione in Italia e nel determinare l'atteggiamento rispetto alla strategia da adottare. Soltanto due italiani su dieci sono favorevoli all'accoglienza tout court, un altro 20% è incline a rifiutare decisamente ulteriori presenze e una quota prevalente (il 56%) che - conclude Ue.Coop - opta per un indirizzo misto: accettazione di una quota prefissata e respingimento o redistribuzione in Europa degli altri.