Economia

Cairoli, ad Lottomatica, contro il divieto toale di pubblicità sul gioco: "La strada non è quella del proibizionismo"

Presentato il Rapporto di Comunità 2017: innovazione, giovani e digitale. Cairoli: "Così si torna indietro di anni. Si attacca poi l’online nonostante sia il settore più sicuro dove tutto è tracciato. L’impatto si farà sentire. Invece gli apparecchi ne usciranno indenni”

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Presentato a Roma il Rapporto di Comunità 2017 di Lottomatica. L'incontro con l'amministratore delegato Fabio Caiuroli avviene in uno dei momenti più caldi degli ultimi vent'anni per quanto riguarda il rapporto tra il governo e l'industria del gioco. "Abbiamo iniziato a lavorare prevalentemente su tre pilastri – ha spiegatop Cairoli -: innovazione, giovani e digitale. Pensiamo che investire sui giovani, sul digitale e stimolare su una cultura di innovazione dia un senso di responsabilità non solo finalizzato ai ritorni che dobbiamo garantire ai nostri azionisti, ma che abbia dei risvolti su temi che sono imprescindibili per il nostro Paese".

E' di queste ultime ore la linea tracciata dal leader Cinquestelle Luigi Di Maio pronto a a dare concretezza a quel decreto dignità che prevede lo stop totale a ogni forma di pubblicità al gioco sia essa diretta o indiretta. “Nel breve termine gli impatti dallo stop alla pubblicità potrebbero anche essere positivi in quanto un’azienda ha meno spese. Ma nel medio e lungo periodo le lotterie caleranno così come caleranno le entrate erariali. Inoltre quando lo Stato metterà a gara la concessione delle lotterie quegli asset avranno ancora meno valore. Si attacca poi l’online nonostante sia il settore più sicuro in quanto tutto è tracciato e si può definire anche un tetto di spesa. Lì l’impatto si farà sentire. Invece gli apparecchi ne usciranno indenni”.

M5s in questo momento sembra impermeabile a qualsiasi sollecitazione. Il gioco viene interpretato esclusivamente come il miglior modo per attirare consenso di massa. Inutile discutere dei siti offshore messi all'angolo proprio dalla pubblicità del gioco legale o del mondo delle scommesse dove il rendere inequivocabilmente chiari i luoghi fisici deputati ad accogliere gioco e quelli del web garantiti dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, ha di fatto messo in ginocchio la macchina degli allibratori clandestini padroni del mercato fino alla fine degli anni Novanta. 

“Sul patrimonio artistico abbiamo completato il restauro del Mosè di Michelangelo, abbiamo inoltre sostenuto il progetto Vincere da grandi con il Coni, per non parlare delle iniziative di gioco responsabile, tra cui il programma di prevenzione del gioco minorile con Moige. Senza la prevenzione la gente che ha problemi con il gioco continuerà a rovinarsi, non serve vietare la pubblicità, anzi così si apre all’illegalità”. Ha aggiunto Cairoli.

“La grande preoccupazione è che con proibizionismo in realtà si riporti il settore indietro di anni. Bisognerà vedere quante iniziative verranno prese per il settore. C’è sempre il rischio che qualcuno perda il controllo nel gioco, ma se l’intenzione è solo quella di vietare il gioco in assoluto non si raggiungerà mai l’obiettivo! Serve un dialogo costruttivo senza basarsi solo sugli slogan. Tra l’altro non credo che queste misure creino consenso politico”, ha aggiunto. “La nostra azienda ha continuato a investire sia all’estero che nel nostro Paese con la gara dei Gratta e Vinci. Ci auguriamo che alla fine possa prevalere il buonsenso anche se i nostri azionisti potrebbero decidere di investire nel gioco altrove. Negli Usa hanno capito che non aveva senso vietare le scommesse e le hanno legalizzate. Noi siamo disponibili a ragionare su diminuzione offerta di gioco anche a scapito di minori introiti ma nell’ottica di un equilibrio complessivo. Poi nel 2022 faremo le nostre valutazioni su gara scommesse o videolotteries”.