Economia

Telefonia, stretta dell'Agcom sulla pubblicità della "fibra": si può usare solo se arriva fino al palazzo o a casa

Dopo le condanne Antitrust per la pubblicità ingannevole, arriva la decisione dell'Autorità per le comunicazioni. Se la rete veloce arriva solo all'armadio di strada o alla stazione radio, dovrà esser specificato "su rete mista rame" o "su rete mista radio"

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MILANO - Stretta all'uso della parola "fibra" nelle promozioni delle società telefoniche. Il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato il provvedimento che definisce le modalità con cui le imprese dovranno d'ora in avanti comunicare le caratteristiche delle diverse tipologie di rete utilizzate per l'erogazione dei servizi di connettività.

"In particolare, gli operatori potranno usare il termine "fibra" (e affiancarvi aggettivi superlativi o accrescitivi), senza ulteriori precisazioni tecniche, solo se l'infrastruttura sottostante sia costituita esclusivamente da una rete di accesso in fibra, almeno nei collegamenti orizzontali fino all'edificio (FTTB) o fino all'unità immobiliare dell'utente (FTTH)", spiega l'Agcom in una nota.

Nei casi in cui la fibra invece arrivi soltanto fino a nodi intermedi, come l'armadio di strada (FTTC, Fiber To The Cabinet) o la stazione radio base (FWA, Fixed Wireless Access), gli operatori non potranno usare la denominazione "fibra" se non affiancata alla dicitura "su rete mista rame" o "su rete mista radio", presentandola in ogni caso in termini di uguale leggibilità o udibilità, sottolinea l'Autorità.

Nei casi in cui l'infrastruttura sottostante non preveda l'utilizzo di fibra o comunque non abiliti la fruizione di servizi a banda ultralarga non potranno in alcun caso utilizzare il termine" fibra", precisa l'Agcom.

Positiva la reaizone di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori: "Bene, basta con la finta fibra". "Finalmente si dà attuazione al decreto legge n. 148 del 16 ottobre 2017. Dopo le recenti condanne per pratica commerciale scorretta comminate dall'Antitrust, ora è la volta dell'Autorità delle Comunicazioni" afferma ancora Dona. "Migliaia di famiglie sono state prese in giro in questi anni, considerando che nel 2017 solo il 22% delle abitazioni aveva a disposizione reti interamente in fibra" segnala Dona.