Esteri

Ultim'ora

Spagna, Sánchez non lascia: “Continuerò con più forza di prima”

Brasile, Battisti torna libero. Rietrato a casa, in aeroporto brinda con la birra

(ansa)
L'ex terrorista è partito questa mattina dall'aeroporto internazionale di Campo Grande, dopo aver lasciato Corumbà. Il giudice ha concesso a sorpresa la libertà in cambio del suo impegno a presentarsi mensilmente in tribunale e a non lasciare la città in cui vive, San Paolo. Temer valuta estradizione
2 minuti di lettura
RIO DE JANIERO - Cesare Battisti è già tornato nella sua casa sul litorale di San Paolo, in Brasile. Secondo il noto il sito G1 e i media locali, l'ex terrorista è partito questa mattina dall'aeroporto internazionale di Campo Grande, dopo aver lasciato Corumbà, la città dello stato del Mato Grosso do Sul dove tre giorni fa era stato arrestato.

Prima di imbarcarsi sul volo per San Paolo, Battisti si è fermato al bar dell'aeroporto e secondo quanto testimoniato dai giornalisti presenti, vestito con una maglietta rossa sotto una giacca nera, era di buon umore, ha sorriso varie volte, letto il giornale e bevuto diversi bicchieri di birra. Poi, con gesto ironico, ha fatto un brindisi in direzione dei fotografi.
 
LEGGI Cesare Battisti scarcerato. Ma c'è un piano del governo brasiliano per rimandarlo in Italia

Mentre l'Italia preme per la sua estradizione, il giudice José Marcos Lunardelli, del Tribunale regionale federale della terza Regione, ha infatti concesso a sorpresa la libertà all'ex terrorista in cambio del suo impegno a presentarsi mensilmente in tribunale per dimostrare la sua residenza e a non lasciare la città in cui vive, San Paolo, senza l'autorizzazione del tribunale. Accolta dunque richiesta di habeas corpus, i suoi difensori, Igor Sant'Anna Tamasauskas e Otavio Mazieiro, hanno poi divulgato una nota alla stampa informando che stavano prendendo "tutte le misure necessarie" affinché il loro assistito fosse liberato "già stanotte".

Nel motivare la concessione dell'habeas corpus, il magistrato ha sottolineato che non esistono prove di traffico di valuta né di riciclaggio, reati per i quali Battisti era stato incarcerato, e che il suo arresto ha rappresentato una "limitazione illegale della libertà di locomozione".

L'ex terrorista dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo) è stato arrestato mercoledì nella città al confine con la Bolivia con l'accusa di esportazione di valuta (aveva con sè una somma eccedente i limiti brasiliani, 6mila dollari e 1.300 euro) e riciclaggio di denaro.

Poche ore prima, la difesa di Battisti aveva chiesto alla Corte Suprema di impedire una possibile decisione del governo brasiliano di estradarlo in Italia. La richiesta di estradizione non è stata ancora confermata ufficialmente dal governo brasiliano, ma le autorità italiane sono determinate a riportarlo in Italia e ad assicurarlo alla giustizia dopo 36 anni di latitanza tra Francia, Messico e Brasile.

Il caso adesso si è clamorosamente riaperto ma una fonte di Palazzo Planalto, che ha chiesto di non essere identificata, sostiene che il presidente brasiliano, Michel Temer, stia valutando l'estradizione di Battisti. La fonte ha rivelato che "il presidente sta aspettando la documentazione da parte del ministero della Giustizia e del ministero degli Esteri per prendere una decisione".

Temer sarebbe favorevole all'estradizione, ma attende anche il parere legale dell'ufficio giuridico della presidenza per annunciare la sua posizione: il governo non vuole incappare in scivoloni giuridici perché, anche tra coloro che sostengono l'estradizione, c'è chi ritiene che la questione possa poi essere impugnata dinanzi alla Corte Suprema Federale. Anche se non c'è alcuna scadenza, Temer è stato consigliato di annunciare la sua decisione il più presto possibile.

Dopo l'arresto a Corrumba, Battisti aveva detto di non temere l'estradizione perché si sente protetto dal decreto firmato dalla Corte Suprema che nel 2010 gli concesse lo status di rifugiato politico.