Esteri

L'impresa di Beatrice Fihn: "Il mondo è cambiato, le bombe nucleari sono il passato"

Beatrice Fihn, direttrice Ican, con i colleghi dopo l'assegnazione del Nobel (reuters)
Svedese, 37 anni, direttrice dell'organizzazione che ha ricevuto il premio Nobel per la Pace: "Adesso è necessario che sempre più Paesi aderiscano al Trattato per la messa al bando di questi armamenti. Possiamo eliminarli senza dover cambiare tutto"
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ALLA NOTIZIA del premio Nobel Beatrice Fihn quasi non riesce a credere: "Sono molto felice ed eccitata, ma assolutamente sorpresa. È tutto ancora un po' irreale". A 37 anni, dopo una vita da attivista, la svedese direttrice della Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari assapora il trionfo e non ha certo voglia di nascondere la gioia. D'altronde, è poco abituata a giri di parole: appena pochi giorni fa ha lanciato un tweet poco diplomatico in cui definiva senza giri di parole "un imbecille" il presidente americano Donald Trump. Poi ha chiarito che riferiva un giudizio espresso dal segretario di Stato Rex Tillerson, ma che alla fine il comportamento del presidente conferma un concetto di base: nessuno dovrebbe essere autorizzato a controllare armi di sterminio.

E adesso, che succederà? Il premio spingerà altri a firmare il Trattato per la messa a bando delle armi nucleari?
"Questo è il momento ideale per ricordare a tutti la necessità di aderire al Trattato. La campagna andrà avanti a coinvolgere altri Paesi, perché firmino senza indugio. Noi vogliamo continuare a ricordare al mondo che queste sono armi disumane, di distruzione indiscriminata, e non sono sicure nelle mani di nessuno".

Ma davvero pensa che si possa arrivare in tempi rapidi a un cambiamento nelle politiche militari delle potenze nucleari?
"Cambieranno anche loro, quando capiranno che le armi nucleari non hanno poteri magici. Questo premio è una spinta forte nella giusta direzione. È un modo per far capire al resto del mondo che le bombe nucleari sono soltanto bombe, e che possiamo eliminarle senza dover cambiare tutto".

Che cosa si aspetta dalle organizzazioni internazionali e che cosa dai singoli militanti per la pace?
"Tutti possono fare qualcosa. La Campagna ha centinaia di associazioni partner in tutto il mondo, pronte ad accogliere l'aiuto delle persone. Chi vuole dare una mano per abolire gli armamenti atomici può trovare tutte le informazioni necessarie su Nuclearban.org".

Ma in questo momento c'è una crisi che le sembra più preoccupante? In altre parole, secondo lei dobbiamo prendere sul serio lo scontro verbale fra Stati Uniti e Corea del Nord?
"Questo genere di comportamenti è illegale, secondo il Trattato, perché aumenta i rischi per tutti noi. Tutti dovremmo scendere in campo a condannare una condotta dissennata e illegittima come quella di Donald Trump e di Kim Jong-un".

E Paesi come l'India e il Pakistan, che hanno ottenuto un arsenale nucleare in aperto disprezzo del trattato di non proliferazione? Esiste un modo perché anche queste nazioni abbandonino per sempre gli armamenti atomici?
"Man mano che più nazioni si aggiungono al Trattato di disarmo, le armi atomiche diventano sempre meno ambite, e questo coinvolgerà presto anche le nazioni già dotate di arsenali atomici ".

Molti storici sono convinti che in fondo durante la Guerra fredda il pericolo della "distruzione reciproca assicurata" sia servito a fermare molte guerre. Che ne pensa?
"Il passato è passato. Oggi la vera questione è se sia accettabile minacciare i civili di assassinio indiscriminato. Non importa quali valutazioni si facciano della storia: il mondo è cambiato e le armi atomiche non fanno parte del nostro futuro".