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Siria, l'annuncio dei curdi: "Raqqa libera dall'Isis oggi o domani"

Civili in fuga da Raqqa (ap)
Nelle ultime 24 ore si sono arresi circa cento combattenti e la battaglia prosegue. Raggiunto accordo per evacuare i civili e foreign fighter
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ROMA -  A Raqqa lo Stato Islamico ha le ore contate. La milizia YPG, a capo delle forze democratiche siriane (Fds), ha annunciato che la città sta per essere definitivamente liberata dai jihadisti. "La battaglia continua e Daesh (l'Isis) sta per essere sconfitto. Raqqa sarà libera tra oggi o domani", ha specificato il portavoce dell'Unità di Protezione Popolare Nouri Mahmoud. Dopo la resa di 100 jihadisti, la coalizione anti-Isis a guida statunitense ha raggiunto un accordo per evacuare i civili e per consentire ai jihadisti di abbandonare la città.

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L'accordo è stato trovato con il contributo del "Consiglio Civile" di Raqqa e dei capi tribali locali e predeve di "ridurre al minimo le vittime civili" e di evacuare i jihadisti, sia quelli siriani che i foreign fighter. La destizione dei combattenti non è stata menzionata, tuttavia il pensiero comune è verranno dirottati su Dayr az Zor, l'ultimo bastione jihadista in terra siriana.

Già nel mese di agosto, i combattenti dello Stato islamico avevano accettato di essere sgomberati da una zona di confine con il Libano-Siria: è stata quella la prima volta che i militanti hanno pubblicamente accettato l'evacuazione forzata dal territorio che occupavano in Siria.

· CRITICHE ALL'ACCORDO
L'intesa siglata però non ha convinto tutti gli attori in campo. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondu), ad opporsi all'accordo per l'evacuazione sarebbero stati in particolare i servizi di Intelligence francesi, che sospettano la presenza in città di alcuni organizzatori degli attentati compiuti a Parigi.

· LA SITUAZIONE SUL CAMPO
Abdulaziz Yunus, il portavoce delle Forze democratiche siriane, ha spiegato che l'offensiva nelle ultime settimane ha subito un rallentamento a causa della forte resistenza dei miliziani dell'Isis. "Abbiamo ripreso la maggior parte della città molto tempo fa, ma l'operazione ha avuto una fase di stallo perché i terroristi stanno usando i civili come scudi umani. I militari delle Fds stanno evacuando i residenti dalla città e non appena tutti i civili saranno stati messi al sicuro, la ribellione dell'Is sarà finalmente sconfitta".

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Secondo l'Onu, circa ottomila persone sono ancora intrappolate a Raqqa, soprattutto nei quartieri nord-occidentali, dove si sono arroccati gi ultimi miliziani. In una piccola porzione della città jihadisti dovrebbero avere ancora il controllo dell'ospedale nazionale e dello stadio, che si sospetta venga usato come prigione.

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· GLI ALTRI FRONTI IN SIRIA
La perdita della città, considerata dai jihadisti la capitale del loro autoproclamato Stato Islamico in Siria, sarebbe un pesante colpo per l'Isis. Con la caduta di Raqqa, ai seguaci di al-Baghdadi non rimane che una parte della provincia orientale siriana di Deyr az Zor, dove le forze del regime di Damasco, sostenute da russi e iraniani, hanno riconquistato il bastione di Mayadin e spingendo i jihadisti verso le aree desertiche del confine con l'Iraq.

Negli ultimi mesi questa cittadina era diventata un punto di raccolta per dirigenti e forze dello Stato Islamico scappati dai bastioni perduti sia in Siria sia in Iraq.
 
Proprio in Iraq, intanto, il governo ha detto che tutto è ormai pronto per l'attacco che dovrebbe strappare all'Isis la località di Rawah e il valico di frontiera con la Siria di Al Qaim, dopo le offensive che negli ultimi mesi hanno portato alla riconquista di Mosul - l'ex 'capitale' irachena dello Stato islamico - di Tal Afar e di Hawija.