Esteri

Nuova Zelanda, Jacinda Ardern nuova primo ministro

La leader laburista guiderà una coalizione che comprende verdi e il partito populista di destra New Zeland First

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Sarà Jacinda Ardern, sì, quella che i suoi avversari avevano dispregiativamente chiamato fino all'ultimo "Pretty Comunist", la "comunista carina", la nuova premier del governo neozelandese. La più giovane leader ad aver mai guidato il Partito Laburista della Nuova Zelanda governerà grazie ad una coalizione anomala: il suo governo conterà infatti sull'appoggio dei verdi e del piccolo partito populista di destra New Zeland First guidato da Winston Peters.

Alle ultime elezioni, che si sono tenute lo scorso 23 settembre, NZF ha ottenuto i 9 seggi necessari a diventare l'ago della bilancia della maggioranza. E inizialmente sembrava dovesse pendere nella direzione del centro destra: ipotizzando un'alleanza con quel Partito Nazionale che alle elezioni è quello che ha preso più voti: il 44,4 per cento, pari a 56 seggi. Ma questo avrebbe significato allearsi con il premier uscente, Bill English, identificato con il passato. E dunque Winston ha preferito pensare al futuro del suo movimento, alleandosi, appunto con i Labour della Ardern. E pazienza se programmi e personaggi non potrebbero essere più diversi.

Jacinda Ardern è infatti una convinta femminista, che proprio alla vigilia della sua elezione a capo del partito, il 22 gennaio scorso, aveva partecipato alla Women's March di Auckland, la versione neozelandese della marcia delle donne organizzata a Washington contro Donald Trump. Ancora, è favorevole all'aborto, contraria alle quote parlamentari riservate alla minoranza Maori e ha messo l'abbattimento dei costi universitari come punto forte del suo programma elettorale.

Il suo nuovo alleato e potenziale vice, Winston Peters, di origine maori, è invece un politico navigato, che è già stato già vicepremier in una coalizione conservatrice alla fine degli anni Novanta e ha sempre usato i voti del suo movimento per appoggiare gli uni o gli altri. Il suo programma è fortemente anti immigrati e mira a nazionalizzare le banche presenti nel paese. "La gente ha scelto il cambiamento" ha detto per giustificare la sua nuova alleanza.