Esteri

Libano, il premier Hariri si dimette e accusa l'Iran

L'annuncio delle dimissioni di Hariri è stato trasmesso in diretta da Al Arabiya. Nella sua dichiarazione l'ex premier ha accusato l'Iran di ingerenze nella politica del mondo arabo

2 minuti di lettura
Quello che succede in Libano è da sempre una spia, quasi un avvertimento preventivo, di quel che di ben più grave può succedere nell'intera regione vicino-orientale. Per questo motivo preoccupa la notizia delle dimissioni del premier libanese Saad Hariri, intervistato da Repubblica due settimane fa, annunciate da Al Arabiya proprio mentre lo stesso primo ministro è in visita in Arabia Saudita. Hariri ha spiegato la sua decisione con i timori per la propria vita - sempre Al Arabiya ha infatti dato la notizia di un attentato nei suo confronti sventato due giorni fa - e con l'eccessiva influenza di Hezbollah, e dunque indirettamente dell'Iran, sulla politica libanese.

L'annuncio delle dimissioni di Hariri è stato trasmesso in diretta da Al Arabiya. Nella sua dichiarazione l'ex premier ha accusato l'Iran di ingerenze nella politica del mondo arabo. E' la seconda volta in cinque giorni che Hariri è in visita in Arabia Saudita. Il governo saudita ha accompagnato l'annuncio a sorpresa delle dimissioni di Hariri, con un attacco implicito all'Iran, già citato in maniera esplicita nel discorso di dimissioni fatto in diretta tv da Riad. Su Twitter, il ministro saudita degli Affari del Golfo, Tamer Sabhan, ha scritto poco dopo l'annuncio di Hariri che "le mani del tradimento e dell'aggressività devono essere tagliate" in riferimento all'Iran. Hariri aveva detto un'espressione simile, nell'annunciare le sue dimissioni. Prima di dimettersi oggi, Hariri aveva nei giorni scorsi incontrato due volte il ministro Sabhan a Riad. L'ultimo incontro tra i due è avvenuto poche ore prima dell'annuncio televisivo. Il padre di Saad Hariri, Rafiq, anche lui più volte primo ministro a Beirut, è stato ucciso in un attentato a Beirut il 14 febbraio 2005.

L'Iran ha subito reagito agli attacchi lanciati alla Repubblica islamica dallo stesso Hariri e dal suo alleato saudita: il consigliere del ministero degli Esteri iraniano Hussein Shaykh Islam ha detto che "le dimissioni di Hariri sono state decise di concerto col presidente Usa Donald Trump e l'erede al trono saudita Muhammad ben Salman". Citato dall'agenzia iraniana Mehr, ripresa dal canale tv degli Hezbollah libanesi, il responsabile iraniano ha detto che la scelta del premier libanese è in realtà "chiaramente una decisone saudita  contro Hezbollah". Hussein Shaykh Islam ha poi commentato il fatto che Hariri ha annunciato le dimissioni da Riad e non da Beirut: "Sarebbe stato meglio che Hariri avesse rispettato l'onore del popolo libanese, annunciando le dimissioni da Beirut e non da un altro Stato". Inoltre le dimissioni di Hariri creeranno tensioni in Libano e nella regione, ha aggiunto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Bahram Qassemi dopo che Hariri ha accusato Teheran, e il suo alleato libanese Hezbollah, di seminare il conflitto nel mondo arabo e di intromettersi troppo nelle questioni del Paese. "Le ripetute accuse irrealistiche e infondate contro l'Iran da parte di sionisti, sauditi e americani, riprese dal premier libanese annunciando le sue dimissioni, sono un'indicazione che queste dimissioni creano un nuovo scenario di tensione in Libano e nella regione", ha spiegato Qassemi.

LE REAZIONI / In arrivo una tempesta che può diventare regionale - di Vincenzo Nigro

L'intervista di Saad Hariri a Repubblica del 16 ottobre