Esteri

Russia, la protesta contro centinaia di nuove chiese: "Inutili e ci tolgono il verde"

Il progetto della Chiesa ortodossa: costruire 200 edifici di culto. “Un parziale risarcimento dopo le distruzioni dei sovietici”. Ma gli abitanti dei quartieri coinvolti, anche i fedeli ortodossi, insorgono

2 minuti di lettura
MOSCA. Picchetti, petizioni, appelli alle autorità municipali. Gli abitanti di Kurkino, periferia Nord di Mosca, le stanno provando tutte per fermare la costruzione di una nuova chiesa nel loro quartiere. Il cantiere, dicono, non è stato autorizzato ma, una volta costruito, l’edificio di culto potrà essere abbattuto solo su mandato di un giudice. Non è che l’ultima protesta di moscoviti contro il cosiddetto Progetto “200 Chiese” approvato nel 2011 dalla Chiesa russa ortodossa. Obiettivo: costruire appunto 200 nuovi edifici di culto.  

Un tempo si diceva che Mosca, la terza Roma dopo Costantinopoli, fosse la città delle mille chiese e delle mille cupole. Poi tantissime vennero chiuse o distrutte durante gli anni dell’ateismo di Stato sovietico. Da qui il progetto della Chiesa russa ortodossa per costruire 200 nuovi edifici di culto. “Un parziale risarcimento”, secondo uno dei sostenitori Filippo Gril, visto che “durante il potere sovietico a Mosca ne furono distrutte un migliaio”.  

Il numero “200” non è casuale, ma nasce da una serie di calcoli argomentati dal patriarca Kirill già nell’estate 2010, l’anno successivo la sua elezione. Il suo obiettivo è avere un tempio ogni 11.200 abitanti, mentre a Mosca – con una popolazione da oltre 12 milioni – al momento vi sono circa 650 edifici di culto, tra cattedrali, chiese e cappelle. Il Comune di Mosca ha presto assegnato al patriarcato 143 lotti di terreno a prezzi di favore: 41 chiese sono già state realizzate e altre 47 sono in via di costruzione. In più Vtb, una delle più grandi banche russe, ha dato ai suoi correntisti la possibilità di donare soldi a favore del programma dai suoi sportelli elettronici.  Il progetto però è mal visto da molti cittadini. Persino molti credenti ortodossi sono contrari perché vedono nella costruzione di nuovi edifici di culto un’ennesima manifestazione del crescente peso ideologico nella vita pubblica della Chiesa russa ortodossa, forte del sostegno del presidente Vladimir Putin. Molti fedeli non vedono alcuna necessità di erigere nuove chiese perché quelle esistenti sono semivuote persino nei giorni di festa e propongono semmai d’investire denaro in attività benefiche, come rifugi per senzatetto. I più scontenti sono i residenti dei quartieri che dovrebbero ospitare i nuovi edifici che spesso si vedono privati di polmoni verdi. 

Voci contrarie si levano poi dalle altre minoranze religiose che si vedono negate concessioni edilizie. Mosca conta cinque sinagoghe, quattro moschee, tre chiese luterane e due chiese cattoliche. Secondo l’Unione delle comunità e organizzazioni islamiche, quattro moschee però non sono abbastanza per i due milioni di fedeli che fanno di Mosca la capitale europea con il maggior numero di musulmani. E la costruzione di una quinta nel quartiere di Mitino nel 2012 venne bloccata dopo le proteste dei residenti. Anche gli ebrei chiedono più sinagoghe, mentre il Movimento Hare Krishna reclama un centro di culto da quando la loro unica sede venne demolita nel 2004.