Esteri

Yemen, dalla Croce Rossa 750mila litri di carburante per portare acqua pulita

Una donna e alcuni bambini si riforniscono d'acqua a San'a, capitale dello Yemen 
Una "misura eccezionale" sufficiente ad aiutare un milione di persone per un mese, dopo il blocco imposto dalla coalizione a guida saudita. Senza accesso ad acqua pulita e servizi igienico-sanitari si temono nuovi focolai di colera, mentre l'insicurezza alimentare colpisce 17 milioni di abitanti e 130 bambini muoiono ogni giorno
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UNA QUANTITÀ eccezionale di gasolio per portare acqua pulita. Migliaia di litri per dare sollievo a una popolazione allo stremo. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa sta comprando 750mila litri di carburante per far funzionare gli impianti idrici in Yemen, dove il blocco totale degli aiuti e dei rifornimenti imposto dalla coalizione a guida saudita ha lasciato nove città senz’acqua.

Una misura “straordinaria e tampone”, dice il direttore della Croce Rossa in Medio Oriente Robert Mardini. Che fornirà “acqua pulita a un milione di persone per un mese” appena nei centri di Hodeida e Taiz. "L’organizzazione non era tenuta a farlo”, puntualizza Mardini aggiungendo che “l’importazione di carburante deve ricominciare al più presto".


In uno Yemen isolato via mare, cielo e terra da inizio mese a causa della campagna militare condotta da Riad contro i ribelli sciiti Houthi, sabato scorso un allentamento del blocco ha permesso ai primi quattro aerei dell'Onu di atterrare a Sana'a carichi di 1.900 dosi di vaccini. Mentre una nave contenente 5.500 tonnellate di farina è riuscita ad attraccare nel porto di Hodeida. Ma non è che un palliativo, in un Paese che sperimenta la più grave crisi umanitaria del mondo e che conta sulle importazioni per il 90 per cento dei beni necessari ai suoi 27 milioni di abitanti.

Le scorte di carburante nell'area sono limitate, alcune disponibili soltanto sul mercato nero e a prezzi proibitivi. Una carenza drammatica, perché mette a rischio la fornitura di beni e servizi essenziali, dall’acqua al cibo alle medicine.

Sono oltre 2,5 milioni le persone senz'acqua pulita. E nelle aree urbane più affollate, dove è precario anche l'accesso ai servizi igienico-sanitari, a far paura sono proprio le malattie legate all'acqua e l'accendersi di nuovi focolai di colera. L'epidemia ha già fatto 2.211 morti dall’inizio della crisi in Yemen, dove si registrano 945mila casi sospetti: la peggiore diffusione di colera dei tempi moderni.

Catastrofiche le poche notizie che filtrano dal Paese, che fa i conti anche con la più grande emergenza di sicurezza alimentare al mondo: 17 milioni le persone colpite, ovvero i due terzi della popolazione. Sette milioni di abitanti dipendono totalmente dall'assistenza alimentare, mentre la malnutrizione acuta mette a rischio la vita di 400mila bambini: Save the Children stima che ne muoiano 130 al giorno per fame e malattie.