Esteri

Honduras, svolta autoritaria dopo le elezioni: governo sospende le garanzie costituzionali

Soldati nelle strade nella città di San Pedro Sula  (ansa)
L'opposizione contesta il risultato delle presidenziali: il leader uscente decreta stato d'emergenza per impedire manifestazioni In giacenza
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Arriva una svolta autoritaria in Honduras: il governo ha sospeso le garanzie costituzionali e proclamato lo stato d'emergenza dopo che il Paese è scivolato nel caos per le tensioni post elettorali. L'opposizione contesta l'esito del volo per le presidenziali di domenica scorsa, dalle quali sembra possa emergere la conferma di Juan Orlando Hernandez, ricandidatosi grazie a una deroga rispetto alla norma imposta dalla Costituzione e ora dato per vincente con uno scarto di appena 45mila voti sullo sfidante di sinistra, Salvador Nasralla, giornalista televisivo e uomo d'affari con un passato ai vertici di Pepsi Honduras.

Lo scrutinio è stato più volte interrotto dal Tribunale Supremo Elettorale (Tse). Da almeno due giorni le proteste di piazza dell'opposizione si moltiplicano e crescono in intensità, e l'alleanza che appoggia la candidatura di Nasralla ha già annunciato che "in queste condizioni" non verranno accettati i risultati diffusi da un sistema elettorale spurio, che mette a rischio la legalità stessa del processo di votazione". Il candidato arrivato in terza posizione, il liberale luis Zelaya si è congratulato con Nasralla, riconoscendolo come vincitore legittimo: i sostenitori del leader della sinistra sono scesi in piazza da mercoledì per protestare contro il presidente uscente, occupando alcune strade della capitale dove sono state erette barricate improvvisate.

La commissione elettorale viene accusata di frode dal momento che i primi dati davano Nasralla in vantaggio di cinque punti, margine che si è andato assottigliando fino a rovesciarsi negli ultimi giorni, dopo che il sistema informatico della commissione ha subito un'interruzione di oltre cinque ore. E ora il governo, con un decreto firmato proprio da Hernandez, ha proibito per un periodo di dieci giorni la libera circolazione delle persone per mettere fine alle manifestazioni.