Esteri

Egitto, attacco ai copti. Nove vittime fuori di una chiesa, altre due in un negozio. Ucciso uno dei terroristi

La chiesa copta di San Mena (Mar Mina) dove è avvenuto l'attacco (ansa)
Due uomini sono arrivati a bordo di una moto davanti alla chiesa copta di San Mena (Mar Mina), nel distretto di Helwan, periferia sud del Cairo, aprendo poi il fuoco. Uno dei terroristi ucciso dalla polizia, identificato come Ibrahim Ismail Ismail, già autore di altre azioni. Il secondo attentatore è stato arrestato. Nell'ultimo anno la minoranza cristiana ha subito diversi attentati, che hanno provocato oltre cento morti
2 minuti di lettura
ERANO due gli uomini armati che questa mattina in Egitto hanno ucciso nove persone, a colpi di arma da fuoco, fuori dalla chiesa copta di San Mena (Mar Mina), nel distretto di Helwan, alla periferia sud del Cairo. Almeno cinque i feriti, di cui due in condizioni critiche. Uno dei due assalitori è stato ucciso sul posto, l’altro è stato arrestato poco dopo. Tra le vittime anche un agente di polizia. L’attacco non è stato ancora rivendicato. Circa un'ora dopo, un nuovo attacco si è verificato contro un negozio di proprietà di due copti nella stessa località di Helwan: almeno due i morti. Lo riferisce la Bbc Online citando un comunicato della Chiesa copta ortodossa egiziana.

La televisione di Stato egiziana ha diffuso l'immagine del cadavere del terrorista ucciso nello scontro a fuoco con le forze della sicurezza egiziana. L'uomo è stato identificato: si tratta di Ibrahim Ismail Ismail, già noto per aver compiuto altri attentati di matrice terroristica. Aveva con sé una bomba a mano e una mitragliatrice, ha reso noto al-Arabiya.

Egitto, attacco a chiesa copta: i funerali delle vittime

Il portavoce del ministero della Salute egiziana, Khaled Megahed, ha spiegato in una conferenza stampa trasmessa dalla tv di Stato al-Arabiya la dinamica dell’attentato. I due uomini, a bordo di una moto, si sono fermati davanti la chiesa copta e hanno iniziato a sparare, uccidendo nove persone. Uno degli assalitori è stato colpito e ucciso da un poliziotto. L’altro sarebbe riuscito a scappare, per poi essere arrestato più tardi.

Il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi ha rivolto le sue condoglianze alle famiglie delle vittime dell'attentato e ha augurato una pronta guarigione ai feriti. Il presidente egiziano ha quindi ordinato a tutte le istituzioni dello Stato di prendere tutte le misure necessarie a tutela delle famiglie delle vittime e dei feriti. Inoltre ha predisposto un aumento della sicurezza a protezione dei siti sensibili.

Importante la presa di posizione del grande imam della moschea di al Azhar, Ahmed El-Tayyeb, che ha condannato nei termini più duri l'attacco contro la chiesa copta di Mar Mina e, in un comunicato diffuso dall'agenzia Mena, ha affermato che i ripetuti odiosi attacchi terroristici che prendono di mira i fedeli copti hanno in realtà l'obiettivo di minare l'Egitto e la sua unità. El-Tayyeb ha esortato quindi gli egiziani a contrastare questo "piano maligno" e a proteggere le celebrazioni del Natale.

Anche il Segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul-Gheit, ha condannato l'attacco terroristico. In un comunicato, Aboul-Gheit ha fatto le sue condoglianze al governo egiziano e alle famiglie delle vittime. La Lega Araba quindi ribadito di stare dalla parte dell'Egitto nella lotta al terrorismo che minaccia la sicurezza e la stabilità del Paese, cercando di dividere il popolo egiziano.

Finisce così, ancora nel sangue, un 2017 durissimo per la comunità cristiano-copta d'Egitto, circa 6 milioni di persone, il 10 per cento della popolazione, la minoranza religiosa più numerosa del Paese e la più ampia comunità cristiana del Medio Oriente. Nell’ultimo anno bersaglio di numerosi attentati portati da miliziani dell’Islam radicale che hanno provocato più di cento morti. Anche il 2016 si era chiuso allo stesso modo: l'11 dicembre di un anno fa un'esplosione aveva devastato un edificio che faceva parte del complesso della cattedrale copta di San Marco al Cairo, nel quartiere Al Abasiya, sede del capo spirituale papa Teodoro II, centodiciottesimo patriarca di Alessandria. Il bilancio era stato di almeno 25 morti, tra cui sei bambini, e 35 feriti. Strage rivendicata dall'Isis.