Esteri

Marocco, sì alla legge contro la violenza sulle donne (purché non sposate)

Dopo anni di dibattiti, il Paese musulmano approva il provvedimento che però esclude le vittime coniugate. Il testo votato prende in considerazione anche gli atti di aggressione e le molestie via sms, messaggi vocali o foto

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RABAT - Sì alla legge contro la violenza sulle donne. Ma ad una condizione: le vittime non devono essere sposate. Il Marocco fa così un passo avanti verso la parita di genere. Anzi, mezzo.

Dopo un lungo rimpallo tra le Camere, il provvedimento è stato adottato dal Parlamento del Paese musulmano. Ci sono voluti 1.200 giorni, perché la 103-13 o "legge Hakkauoi", dal nome del ministro della Famiglia e della Solidarietà, Bassima Hakkaoui, che l'ha promossa, superasse la prova dell'Aula. Il 14 febbraio, giorno degli innamorati, il provvedimento ha ottenuto il via libera, in seconda lettura, con il voto di 168 deputati (55 i contrari). La prima lettura risaliva al giugno 2006, quando 83 deputati s'erano espressi a favore e 22 contro.

Il testo approvato adesso estende il concetto di violenza agli atti di aggressione, alle molestie anche via sms, messaggi vocali o foto, allo sfruttamento sessuale, all'aggressione sul posto di lavoro e agli abusi e inasprisce le punizioni in casi di situazioni aggravanti quali la gravidanza o nel caso che la violenza sia perpetrata da persone conosciute, come per esempio un collega di lavoro. Ma, nota dolente e motivo di scontro con la società civile marocchina, non prende in considerazione la violenza coniugale.

D'ora in poi chi in Marocco molesta una donna per strada sarà punibile con sei mesi di prigione, e può essere punito fino a un anno chi forza il matrimonio di una minorenne. Resta, appunto, ancora difficile da perseguire la violenza coniugale, anche se il Consiglio nazionale dei diritti dell'uomo (Cndh) aveva sollecitato un emendamento al testo di legge. Il codice penale marocchino all'articolo 486 punisce la violenza sessuale ma presenta ambiguità nella definizione, secondo alcuni esperti.

L'approvazione di questa legge chiude i lavori parlamentari della sessione invernale. I 395 deputati della Camera presieduta dal socialista Habib El Malki e i 120 senatori guidati da Hakim Benchmach torneranno a riunirsi dal 14 aprile, per la sessione primaverile.