Esteri

Trump aspira alla presidenza a vita come Xi Jinping e non esclude di parlare con Kim

Il capo della Casa Bianca elogia il leader cinese "più potente in 100 anni" e ipotizza un colloquio telefonico con "il pazzo" nordcoreano
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WASHINGTON - Donald Trump elogia il presidente cinese Xi Jinping, dopo che il Partito comunista ha annunciato che sta eliminando il limite di due mandati, spianando la strada a Xi a incarichi senza limitazioni, e sostiene che bisognerebbe pensare a fare qualcosa del genere anche negli Stati Uniti. Questo a un incontro a porte chiuse per una raccolta di fondi in Floria. Poi, alla tradizionale cena con i giornalisti del Gridiron Club di Washington, apre alla possibilità di parlare al telefono con il leader nordcoreano Kim Jong-un.

Xi presidente a vita. "Xi è ora presidente per la vita, presidente per la vita - ha detto Trump tra le acclamazioni e gli applausi dei militanti repubblicani - Xi è stato in grado di farlo, penso che sia grandioso, forse un giorno dovremo farlo anche noi".

I presidenti degli Stati Uniti restavano in carica per un massimo di due mandati, quindi per otto anni, fino a quando il presidente Franklin Roosevelt fu eletto per quattro volte a partire dal 1932. Un emendamento alla Costituzione approvato nel 1951 ha poi imposto il limite dei due mandati.

Trump, le cui parole sono state "catturate" e trasmesse dalla Cnn, ha elogiato Xi come "un grande gentiluomo" e ha aggiunto: "È il più potente presidente cinese in cento anni". Il capo della Casa Bianca ha poi aggiunto che Xi lo ha trattato "tremendamente bene" durante la sua visita a novembre. Parole che fanno tanto più effetto nel momento in cui la Casa Bianca vuole imporre dazi che mettono gli Usa in rotta di collisione con mezzo mondo, a cominciare dalla Cina.

Apertura a Pyongyang. Alla cena con i giornalisti del Gridiron Club, il presidente degli Stati Uniti ha toccato vari argomenti, compresa la "guerra" che lo oppone a buona parte della stampa. Riguardo alla crisi con la Corea del Nord ha detto: "Al momento stiamo parlando, e un paio di giorni fa hanno chiamato e io ho detto che anche io vorrei, ma debbono prima denuclearizzarsi, devono farlo. Allora potremo incontrarci e vedremo quel che accadrà".

Mano tesa a Kim, quindi, ma senza rinunciare a definirlo nuovamente 'un pazzo'. Trump ha assicurato di non escludere "colloqui diretti", ma ha aggiunto: "Certo per quanto riguarda il rischio di trattare con un pazzo, questo è un suo problema, non mio".