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Cina, un taglio alla burocrazia: ora Xi mette il turbo al governo

Il piano di riforma senza precedenti nella storia recente del paese. Faro puntato su debito pubblico e privato, qualità dell'ambiente, immigrazione, agricoltura e sanità

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Dopo essersi conquistato un potere senza limiti di mandato, sulla carta anche a vita, il presidente Xi Jinping vuole assicurarsi di poterlo sfruttare al meglio. La macchina dello Stato deve funzionare, rispondendo alle direzioni indicate dal Partito comunista e dal suo "nucleo", Xi stesso. Per questo oggi, all'Assemblea nazionale del Popolo riunita a Pechino, è stato presentato un piano di riforma del governo (il Consiglio di Stato) senza precedenti nella storia recente del Paese. Una risistemazione di ministeri e agenzie legate a finanza, ambiente, immigrazione, agricoltura e sanità che ha come obiettivo quello di rendere più lineare la struttura decisionale e evitare sovrapposizioni. Proposta che l'organo legislativo cinese dovrebbe "timbrare" in legge nella plenaria di sabato.  

Dietro alle modifiche, si leggono le priorità del percorso di riforme disegnato da Xi. Uno dei suoi principali obiettivi è quello di disinnescare la pericolosa bolla di debito, pubblico ma soprattutto privato, che rischia di far deragliare la crescita della Cina. Per questo il regolatore che si occupa di banche e quello delle assicurazioni, la Crbc e la Circ, verranno fuse in un'unica entità, rafforzando il ruolo di coordinamento e di scrittura delle regole esercitato dalla Banca centrale. Il nuovo governatore potrebbe diventare un fedelissimo del segretario, quel Liu He che proprio oggi ha definito "rivoluzionaria" la riforma. In parallelo verrà creato un super ufficio per la regolazione del mercato, una sorta di Autorità antitrust e di protezione dei consumatori.

Per quanto riguarda la struttura di governo, sarà composta da 26 tra ministeri e commissioni. Una delle tre battaglie indicate da Xi (insieme a povertà e rischi finanziari) è quella per la qualità dell'ambiente, e nel riassetto questa preoccupazione è evidente. Viene creato un ministero delle Risorse naturali, che concentrerà funzioni prima svolte da diversi uffici e dal Demanio, uno dell'Ambiente che si occuperà della lotta al cambiamento climatico, e una Commissione sanitaria che erediterà alcuni dei portafogli da quella per la Pianificazione familiare. Annunciato anche un nuovo ufficio per l'Immigrazione. 

A fare le spese della riorganizzazione, perdendo parte delle sue prerogative, dovrebbe essere la Commissione nazionale per lo Sviluppo e le riforme, la potentissima agenzia creata da Xi durante il suo primo mandato e da lui stesso presieduta, per coordinare la pianificazione economica. Una sorta di governo ombra, il cui raggio d'azione dovrebbe essere ora più limitato.

A coronare la ristrutturazione della macchina dello Stato, sabato verrà votata anche la legge che regola la Commissione per la Supervisione, la nuova super agenzia anticorruzione voluta da Xi. Il vecchio organo di ispezione del Partito comunista, con cui il segretario negli ultimi anni ha condotto la sua battaglia contro mazzette e nemici politici, verrà così esteso a tutti i funzionari dello Stato, come medici, professori, manager delle aziende pubbliche e amministratori locali. Il meccanismo di detenzione dei sospetti praticato fino a oggi, lo shuang gui, spesso usato in modo del tutto arbitrario, dovrebbe essere sostituito da una forma di detenzione più codificata, il liuzhi. Ma non è ancora chiaro se i sospetti potranno avere un avvocato e la Commissione si muoverà comunque al di sopra del sistema giudiziario.