Esteri

Cacciabombardieri russi Sukhoi Su-34 (ansa)

Siria, Trump avverte la Russia: "Preparatevi ai nostri missili". La replica: "Colpisca terroristi"

Gli Stati Uniti pronti a intervenire dopo le presunte bombe chimiche contro i civili a Douma. Per il Cremlino il vero intento è "cancellare le tracce" di quanto accaduto. Damasco: "Minacce Usa spericolate". Putin: "Spero che il buon senso prevalga". Marina russa prepara esercitazioni belliche al confine

7 minuti di lettura
ROMA -  Trump avverte Mosca, i missili arriveranno e Mosca risponde: dovreste sparare sui terroristi non sul governo. Poi insinua che il vero intento Usa sia bombardare per "cancellare le tracce" di quanto realmente accaduto a Douma.

Il botta e risposta che preoccupa l'Occidente parte con un tweet del presidente americano: "La Russia giura di abbattere tutti i missili sparati sulla Siria. Preparati Russia perché arriveranno, belli e nuovi e 'intelligenti!' Non dovresti essere alleata di un animale che si diverte a uccidere il suo popolo!". In serata la Casa Bianca ha chiarito che il presidente Donald Trump non ha stabilito un calendario per l'azione in risposta a un presunto attacco chimico in Siria, nonostante la sua nota su Twitter. La portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders ha detto che Trump aveva una serie di opzioni, non solo militari, che tutte le opzioni sono ancora sul tavolo e sta valutando come rispondere. Ha aggiunto che Trump ha ritenuto la Russia e la Siria responsabili dell'attacco chimico e ha negato che i suoi commenti su Twitter abbiano creato ulteriori problemi.
Dopo il presunto attacco chimico contro i civili a Douma condotto dal regime di Assad, il Pentagono è "pronto" a fornire opzioni militari per la Siria, dichiara il segretario alla Difesa statunitense, James Mattis, l'Fbi deve finire gli accertamenti prima però. La replica russa, che da giorni nega ci sia stato alcun attacco con bombe al cloro, arriva poco dopo il primo cinguettio di Trump. "I missili 'intelligenti' dovrebbero volare verso i terroristi, non verso il governo legittimo" della Siria "che lotta da molti anni contro il terrorismo internazionale sul suo territorio" scrive su Facebook la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova. E contrattacca. "L'idea globale è di rimuovere velocemente le tracce della provocazione" così che "gli ispettori internazionali dell'Opac non avranno nulla da cercare in quanto a prove?" continua Zakharova.
Trump col suo primo tweet si riferisce a varie dichiarazioni di esponenti di alto rango russi, che avevamo affermato che Mosca avrebbe risposto a un eventuale attacco americano. A dirlo era stato nel particolare l'ambasciatore russo in Libano, Alexander Zasypkin parlando alla tv libanese al-Manar: "Se ci sarà un raid degli americani, in linea con quanto hanno detto Putin e Gerasimov (il capo di stato maggiore russo, ndr) i missili e i lanciatori da cui sono partiti saranno abbattuti. Dovremmo escludere uno scontro, quindi siamo pronti a negoziati".
"La situazione nel mondo è sempre più caotica, ma spero che il buon senso prevalga e le relazioni finiscano su un percorso costruttivo" dice il presidente russo, Vladimir Putin (ansa)
Gersasimov lo scorso marzo aveva detto a sua volta di avere informazioni secondo cui gli Stati Uniti stavano pianificando un attacco con armi chimiche in Siria da attribuire ad altri e da impiegare come pretesto per un raid. Se tale raid avesse messo in pericolo vite di russi, Mosca avrebbe risposto colpendo i missili e i loro lanciatori.

Su Twitter Trump però continua, è scatenato. "I nostri rapporti con la Russia sono peggiori di quanto siano mai stati, includendo la guerra fredda" scrive ancora tentando sul finale un tono lievemente più diplomatico. "Non c'è ragione per tutto questo. La Russia ha bisogno di noi per migliorare la sua economia, una cosa che sarebbe molto facile da fare, e noi abbiamo bisogno di tutte le nazioni per lavorare insieme. Fermiamo la corsa agli armamenti?". "Un'ottima idea", risponde a ritmo social Zakharova, e "dovrebbe iniziare dalla distruzione delle armi chimiche" americane, scrive su Fb.
A darle man forte anche il portavoce Dmitri Peskov: "Non prendiamo parte alla Twitter-diplomazia, sosteniamo approcci seri. Come sempre, crediamo che sia importante non intraprendere passi che potrebbero danneggiare una situazione già fragile", ha affermato rivolgendosi a Trump, ormai noto per la valanga di tweet che posta.

LA PROVOCAZIONE RUSSA
La marina militare russa non sembra aver intenzione di arretrare. Effettuerà esercitazioni belliche nei pressi delle acque territoriali siriane oggi e domani (11 e 12 aprile), dal 17 al 19 aprile e dal 25 al 26 aprile. Lo riporta Interfax che cita il Notam, strumento di notifica delle condizioni dello spazio aereo internazionale. La zona interessata alle esercitazioni sarà chiusa. Secondo Interfax, sono 15 i vascelli russi coinvolti, tra cui le fregate Grigorovich ed Essen, dotate di missili da crociera Kalibr, e sottomarini. Inoltre la Russia ha annunciato che da domani la sua "polizia militare" sarà schierata a Douma, per garantire "ordine e sicurezza".

Usa, Trump sugli attacchi chimici in Siria: "Non possiamo permettere che accadano cose simili"


• ASSAD NON HA LASCIATO LA SIRIA
Intanto il deputato russo Dmitry Sablin, coordinatore del gruppo della Duma per i legami con il parlamento siriano, ha respinto i resoconti dei media secondo cui Assad e la sua famiglia avrebbero lasciato il paese. La delegazione parlamentare russa è arrivata in Siria oggi e ha in programma di tenere riunioni con uomini d'affari. "Il presidente siriano Bashar al-Assad è a Damasco, abbiamo in programma d'incontrarlo, discutere della situazione e sostenere il popolo siriano nella sua lotta al terrorismo", ha detto Sablin, riporta la Tass.

DAMASCO: "DA USA MINACCE SPERICOLATE"
Il governo siriano definisce "spericolate" e "avventate" le minacce americane. In un comunicato del ministero degli Esteri diffuso dall'agenzia ufficiale Sana si afferma che "il pretesto delle armi chimiche è evidentemente una scusa debole e non sostenuta da prove". E che le "minacce americane mettono in pericolo la pace e la sicurezza internazionali".

PREOCCUPATA L'UNIONE EUROPEA
L'Ue sta avviando "contatti diplomatici a iniziare dagli Stati membri" sulla crisi in Siria. I contatti diplomatici sono in corso in vista del Consiglio Affari esteri di lunedì 16 aprile a Lussemburgo e della seconda Conferenza che si terrà a Bruxelles il 24 e 25 aprile, con la partecipazione dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, e dell'Onu.

ALLERTA EUROCONTROL
Ormai l'attacco militare degli Stati Uniti con il supporto di Francia e Gran Bretagna alla Siria non è più solo probabile. Già ieri notte Eurocontrol, l'organizzazione europea per la sicurezza dei voli, aveva diramato un comunicato di allerta alle linee aeree invitando a volare con prudenza nelle rotte del Mediterraneo orientale per via di "possibili attacchi missilistici sulla Siria nelle prossime 72 ore". Secondo Eurocontrol lo spazio aereo nella grande area attorno alla Siria potrebbe essere oggetto di blackout radio, provocati dai militari americani in previsione delle loro operazioni militari contro le basi del governo di al-Assad.
 

Siria, tra le macerie dopo il bombardamento aereo alle porte di Damasco: i soccorsi

• L'ATTACCO CHIMICO SU DOUMA, ONU BOCCIA RISOLUZIONE USA
Ieri notte al Consiglio di sicurezza dell'Onu la Russia ha bloccato con il veto una risoluzione presentata dagli Stati Uniti sulla creazione di un nuovo meccanismo per indagare sugli attacchi chimici di Douma della settimana scorsa. Dodici membri del consiglio hanno votato a favore, la Russia ha votato contro, mentre la Bolivia e la Cina si sono astenute. Gli Usa volevano creare un a nuova missione Onu per sostituire un gruppo di esperti dell'"Organizzazione delle Nazioni Unite per la prevenzione delle armi chimiche" (UN-OPCW) incaricato di indagarne l'uso recente in Siria. Gli Usa vorrebbero far dichiarare che la Siria è in violazione della risoluzione Onu 2118 che stabilisce il controllo internazionale sulle armi chimiche siriane e la loro distruzione. In questo modo l'amministrazione Trump voleva far adottare misure ai sensi del Capitolo VII della Carta Onu, che avrebbero permesso anche operazioni militari contro lo stato sottoposto a "capitolo VII".

Siria, decine di morti per sospetto attacco chimico a Douma: bambini soccorsi e lavati

A DOUMA MORTI E INTOSSICATI
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), circa 500 persone a Douma sono state curate nelle strutture sanitarie con sintomi coerenti all'esposizione ad agenti chimici tossici. Il dato, spiega l'agenzia speciale delle Nazioni unite, relativo all'attacco con presunte armi chimiche sabato scorso, è stimato sulla base delle informazioni raccolte dai partner dell'Health Cluster, cioé le realtà sul terreno. In particolare, i pazienti mostravano segni di grave irritazione delle membrane mucose, disturbi respiratori e problemi ai sistemi nervosi centrali. Più di 70 persone che si erano nascoste in cantine sono morte, 43 delle quali con sintomi coerenti con l'esposizione da agenti chimici altamente tossici. Due strutture sanitarie sono anche state coinvolte negli attacchi.

FRANCIA E GRAN BRETAGNA IN PRIMA LINEA CON STATI UNITI
Dirigenti dell'amministrazione Trump stanno discutendo con dirigenti di Francia e Gran Bretagna per una possibile risposta militare comune. Lo riferisce l'Ap citando dirigenti americani, secondo cui gli alleati stanno valutando di lanciare un attacco militare entro fine settimana. Il presidente francese Emmanuel Macron dichiara che la Francia "annuncerà le sue decisioni nei prossimi giorni. In nessun caso le decisioni che prenderemo avrebbero tendenza a colpire alleati del regime o colpire chicchessia, ma saranno mirate alle capacità chimiche del regime". Macron dà per scontato che ci sarà un'operazione militare. "L'uso continuo di armi chimiche non può restare senza risposta" ribadisce la premier britannica Theresa May. "Se il regime americano e i suoi alleati francesi e britannici ritengono che le loro azioni e dichiarazioni fermeranno la lotta terrorismo in Siria si illudono poiché lo Stato siriano continuerà a lottare contro il terrorismo qualunque sia la loro reazione", è quanto afferma una fonte del ministero degli Esteri siriano. In nottata arriva anche la notizia di un dispiegamento di sottomarini verso la Siria, nel raggio d'azione missilistico. Lo sostiene il Daily Telegraph sottolineando, come anche altri media britannici, che la May sarebbe pronta ad un attacco missilistico congiunto con gli Usa senza passare per il Parlamento.

LA SIRIA IRROMPE NEL DIBATTITO POLITICO ITALIANO
Puntare sulla pace, lavorando con l'Onu e Staffan De Mistura ai tavoli negoziali, per quando difficili possano sembrare: così oggi il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, sul conflitto armato in Siria. "Dobbiamo dire che l'uso di armi chimiche da parte del regime di Assad non può essere tollerato. Le immagini che abbiamo visto di bambini intossicati non possono lasciarci indifferenti" ha detto il premier. A innescare la polemica è invece il leader leghista Matteo Salvini, intervenuto in giornata a più riprese contestando la linea di Washington e chiedendo sostanzialmente al nostro governo di prenderne le distanze: "Chiedo al presidente Gentiloni una presa di posizione netta dell'Italia contro ogni ulteriore e disastroso intervento militare in Siria. Non vorrei che motivi economici, esigenze di potere o il presunto utilizzo mai provato di armi chimiche mai trovate in passato scatenassero un conflitto che può diventare pericolosissimo".
Ma con alcuni post sui social Salvini è andato anche oltre, sospettando che quella dell'attacco chimico su Duma possa essere una fake news: "Non sentite puzza di guerra nascosta sotto le fake news?" scrive. La replica del reggente del Pd Maurizio Martina arriva a stretto giro: "Salvini - ha affermato Martina - vuole cambiare le alleanze internazionali del nostro Paese? Se è cosi, lo dica chiaramente". Nel pomeriggio la crisi siriana è stata al centro di un dibattito nell'aula di Palazzo Madama in cui, seppure con premesse differenti, tutte le forze politiche hanno chiesto al governo Gentiloni di venire a riferire in Parlamento sugli ultimi sviluppi. "

· LA DICHIARAZIONE DI POMPEO
"La Russia continua ad agire aggressivamente, spinta da anni di politica debole verso questa aggressione. Questo ora è finito": lo afferma Mike Pompeo negli estratti delle dichiarazioni, diffuse dalla Casa Bianca, che farà oggi davanti alla commissione esteri del Senato per la sua conferma a segretario di Stato.

"Le azioni - prosegue - di questa amministrazione hanno reso chiaro che la strategia per la sicurezza nazionale di Trump, giustamente, ha identificato la Russia come un pericolo per il nostro Paese". Sempre Pompeo afferma che "la guerra è sempre l'ultima risorsa. Preferisco raggiungere gli obiettivi della politica estera del presidente con una diplomazia accanita piuttosto che mandare giovani uomini e donne in guerra". Pompeo respinge anche l'etichetta di 'falco. "Conosco di prima mano i dolorosi sacrifici dei nostri uomini e delle nostre donne in uniforme, quindi quando i giornalisti, molti dei quali non mi hanno mai incontrato, etichettano me o chiunque di voi come 'falco', 'estremista' o peggio, scuoto la testa", prosegue. "Ci sono poche persone che temono la guerra più di quelli di noi che hanno servito in uniforme. E c'è una grande differenza tra una presenza militare e una guerra", conclude