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Iran, Rohani risponde a Trump e Macron: "Con quale diritto proponete un nuovo accordo sul nucleare?"

Il presidente iraniano si scaglia contro i leader di Stati Uniti e Francia. "L'Iran ha già dimostrato la sua buona fede"

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Dopo le dichiarazioni fatte ieri da Donald Trump ed Emmanuel Macron sulla possibilità di un nuovo accordo con l'Iran sul nucleare, non si è fatta attendere la replica di Teheran. "Un nuovo accordo con l'Iran? Perché? Con quale diritto?", ha dichiarato il presidente iraniano Hassan Rohani durante un evento pubblico a Tabriz, nel territorio orientale del Paese. Rohani si è scagliato in particolare contro il presidente degli Stati Uniti: "Non ha alcun background in politica, in legge, nei trattati internazionali. Come può un venditore, un costruttore di edifici e di torri, fare delle valutazioni sui temi internazionali? Insieme a un certo leader di un Paese europeo, dice di voler prendere una decisione su un accordo firmato da sette parti".

Il leader di Teheran presidente ha poi difeso l'accordo: "Noi abbiamo dimostrato al mondo la nostra buona volontà. Vogliamo provare a tutti che l'Iran non cerca di dotarsi di distruzione di massa. Con questo accordo, abbiamo fatto cadere le accuse e dimostrato che da decenni Stati Uniti e Israele mentono sull'Iran". E ancora, riferendosi a Trump e Macron: "Volete decidere il futuro dell'accordo? Dovete prima spiegare cosa avete fatto nel corso di questi anni". Non è la prima volta, che Teheran accusa i governi occidentali di non rispettare quanto stabilito.

Il programma nucleare dell'Iran è regolamentato dal Joint Comprehensive Plan of Action, firmato a Ginevra nel 2015 dall'Iran, dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti - più la Germania e l'Unione Europea. L'intesa prevede l'eliminazione delle riserve di uranio e dei  reattori della Repubblica islamica, con il controllo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) che ha accesso agli impianti. In cambio, l'Iran ha ottenuto la cessazione delle sanzioni economiche imposte dalla comunità internazionale per il suo programma di espansione nucleare.

L'accordo è stato da sempre criticato dal presidente statunitense Donald Trump e da Israele, che ritengono che Teheran, in segreto, continui a portare avanti le sue attività nucleari, a scapito dei suoi stessi cittadini e della sicurezza mondiale. "O ci aiutate a mettere a posto quegli aspetti che non garantiscono la sicurezza o gli Stati Uniti usciranno dall'accordo" aveva dichiarato il capo della Casa Bianca lo scorso gennaio. "Abbiamo dimostrato la nostra buona fede al mondo, dimostrando che l'Iran non sta cercando di acquisire armi di distruzione di massa e che Stati Uniti e Israele hanno mentito sul nostro conto per decenni" ha sottolineato Rohani. 

Diversa, rispetto a quella di Trump e Macron, l'opinione dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Federica Mogherini. "Sul nucleare iraniano c'è un solo accordo, funziona e deve essere preservato - ha detto - Quello in vigore sta impedendo all'Iran di sviluppare armi nucleari e impegna l'Iran a non acquisire armi nucleari senza limiti". L'Alto rappresentante ha poi ricordato che la "piena attuazione" dell'intesa del 2015 "è essenziale per la sicurezza europea". D'accordo con lei anche i vertici russi: "L'accordo esistente  sul nucleare iraniano è senza alternative - ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov - Noi siamo favorevoli a che l'accordo sia mantenuto nel suo stato attuale, e crediamo che per ora sia senza alternative".