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Usa, tre studentesse nere finaliste in un contest della Nasa. Ma sul web si scatenano hacker razzisti

Mikayla Sharrieff, India Skinner e Bria Snell (Foto Inclusive Innovation Incubator)  
Il progetto delle 17enni India Skinner, Mikayla Sharrieff e Bria Snell, della Banneker High School di Washington, permette di filtrare l'acqua contaminata dal piombo nei rubinetti. Ma il concorso è stato boicottato da alcuni fanatici che hanno provato ad alterare i risultati: l'agenzia aerospaziale ha dunque chiuso in anticipo il voto online   
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HANNO messo a punto un metodo per filtrare l'acqua dei rubinetti della loro scuola, contaminata dal piombo. Un'idea che è valsa loro la qualificazione alla finale di una competizione per studenti delle scuole superiori americane, organizzata dalla Nasa. L'ultima fase della gara avrebbe dovuto prevedere una votazione pubblica sul sito del concorso e per questo, tre studentesse della Banneker High School di Washington hanno iniziato a pubblicizzare il loro progetto sui social. Ma qui sono cominciate le trappole.

Su di loro si è abbattuta infatti una odiosa serie di commenti razzisti - le tre ragazze, India Skinner, Mikayla Sharrieff e Bria Snell, sono infatti afroamericane - e anche un tentativo di sabotare il voto, smascherato dalla stessa Nasa. Al punto che l'agenzia aerospaziale statunitense ha deciso di sospendere la votazione online.
La schermata che appare sul sito del concorso e che conferma la chiusura del voto online  
Va detto che le ragazze hanno ottenuto anche tanti commenti a favore, e molti sono arrivati dalla comunità nera che ha visto nelle tre adolescenti di 17 anni un nuovo baluardo dei diritti degli afroamericani. E, di più, secondo molti utenti la loro vicenda ricalca quella delle scienziate afroamericane Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, che negli anni Sessanta lavorarono per la Nasa, sfidando i preconcetti legati alla razza e al sesso. Storia portata sul grande schermo nel 2016 dal film Hidden figures - Il diritto di contare.
Nel frattempo però, su 4chan, un forum in cui si può postare qualsiasi contenuto in forma anonima, compresi messaggi d'odio e fake news, altri utenti si sono coalizzati per far sì che India, Mikayla e Bria non potessero vincere.

Alcuni hanno iniziato a sostenere, sempre protetti dall'anonimato, che le tre studentesse hanno ottenuto tutti quei consensi soltanto per il colore della loro pelle e non per la validità del loro progetto. Molti hanno esortato a votare un'altra squadra e non quella della Banneker, pubblicizzando la vicenda e un progetto concorrente anche su altri forum. Qualcuno ha addirittura proposto di utilizzare alcuni software per hackerare il sito della Nasa e manomettere il voto.

Proprio quest'ultimo tentativo ha costretto gli organizzatori del concorso a sospendere il voto, come annunciato in un tweet dalla stessa agenzia aerospaziale.
"Abbracciamo appieno l'uso dei social network nella nostra sfida - si legge sull'account della Nasa - ma abbiamo chiuso le votazioni a causa di alcuni maliziosi tentativi di hacking volti a manomettere il concorso". Tutti i voti ricevuti prima della chiusura, specifica però la Nasa, rimangono validi e pertanto saranno conteggiati per la nomina del progetto vincitore. L'annuncio arriverà "nei primi giorni di maggio". 

Molti utenti si sono però schierati comunque a favore delle studentesse, manifestando loro appoggio e solidarietà. Molte pagine social hanno raccontato la storia, garantendo alle ragazze un'audience forse inaspettata e dunque capovolgendo le intenzioni dei commentatori razzisti. India, Mikayla e Bria non hanno però voluto replicare, limitandosi a ringraziare quanti hanno deciso di votare per loro. 

Sono in tutto otto i gruppi finalisti del concorso Nasa Goddard Optimus Prime Spinoff Promotion and Research Challenge (OPSPARC): il vincitore sarà dunque stabilito sommando i voti raccolti sul web prima della chiusura delle votazioni a quelli tributati dalla giuria. Chi si aggiudicherà il premio, oltre ad ottenere una borsa di studio, avrà la possibilità di partecipare a due giorni di workshop presso il centro Nasa di Greenbelt, nel Maryland.