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Slovacchia, giornalista ucciso: Antonino Vadalà sarà estradato in Italia

(ansa)
Entrò 10 giorni dovrebbe essere rimpatriato l'imprenditore su cui indagava Jan Kuciak prima di essere ucciso lo scorso febbraio. Fermato e poi rilasciato nell'ambito di quella indagine, Vadalà era stato nuovamente arrestato in applicazione di un mandato d'arresto europeo emesso da Roma per traffico di droga
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ROMA - La Slovacchia ha disposto l'estradizione in Italia di Antonino Vadalà, 43 anni, l'imprenditore italiano sulle cui attività stava indagando il reporter Jan Kuciak prima di essere ucciso lo scorso febbraio assieme alla fidanzata Martina Kusnirova. Milan Filicko, portavoce dell'ufficio del procuratore di Kosice, ha riferito che l'estradizione è stata disposta su richiesta dell'Italia per reati di droga. Lo riferisce l'agenzia di stampa ceca Ctk, secondo la quale Vadalà ha acconsentito all'estradizione, che dovrebbe avvenire a questo punto entro 10 giorni.

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Il nome di Vadalà Antonino Vadalà, proprietario di diverse aziende con sede in Slovacchia, compariva nell'articolo-inchiesta sui legami tra politica e 'ndrangheta a cui lavorava Kuciak. Dopo l'assassinio del reporter, Vadalà era stato fermato e poi rilasciato all'inizio di marzo nell'ambito dell'indagine. Successivamente, Vadalà era stato nuovamente arrestato a Michalovce in applicazione di un mandato d'arresto europeo emesso dall'Italia per accuse di traffico di droga formulate dalla Procura di Venezia. L'imprenditore deve anche rispondere di tentata frode sui fondi stanziati dall'Unione europea in Slovacchia. Accusa che proprio Kuciak aveva avanzato pubblicamente per la prima volta nei suoi articoli. Vadalà, da parte sua, nega ogni addebito.

L'assassinio di Kuciak e della sua compagna aveva generato una massiccia protesta popolare che alla fine ha travolto il governo del premier Robert Fico, dimissionario a metà marzo.