Esteri

Cina, ergastolo per Sun Zhengcai, il rivale di Xi

Secondo molti, era destinato a succedere al presidente alla guida del Paese: ma un'inchiesta lo ha portato in carcere a vita. Destino condiviso con altri nemici dell'attuale, e potentissimo, leader

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PECHINO - Era l’astro nascente del Partito comunista cinese. Secondo molti, destinato a succedere a Xi Jinping nella leadership del Paese. Ora Xi è presidente a vita, mentre per Sun Zhengcai, 54 anni, a vita ci sarà solo il carcere. Martedì è arrivata la condanna all’ergastolo, ultimo ufficiale atto della sua parabola politica. La corte di Tianjin, metropoli alle porte di Pechino, lo ha riconosciuto colpevole di corruzione, quasi 27 milioni di dollari intascati nel corso della sua carriera, di persona o attraverso degli intermediari, per facilitare promozioni, truccare gare pubbliche e assicurare permessi. Per una somma del genere in Cina è prevista anche la condanna a morte, ma la corte ha considerato di mitigare la pena visto che, confessando e ammettendo i propri crimini, Sun ha rivelato ulteriori reati agli investigatori e permesso loro di scoprire altre persone coinvolte.

Il destino di Sun è segnato almeno dallo scorso luglio, quando era stato messo sotto indagine e rimosso dal ruolo di segretario del Partito della importante città di Chongqing, nel centro della Cina. Un momento non casuale, a detta di molti osservatori. Xi Jinping infatti stava preparando la stretta sul potere che avrebbe concretizzato il successivo ottobre, al 19esimo Congresso del Partito comunista, non indicando un successore, e poi a febbraio, rimuovendo il limite di due mandati per la Presidenza. Sun, il membro più giovane del Politburo, candidato a essere promosso nel Comitato permanente, minacciava di essere, forte del suo feudo di Chongqing. uno degli oppositori più pericolosi sulla strada del potere eterno.

Questo ovviamente non significa che Sun non sia colpevole. Ma i modi e i tempi delle indagini fanno pensare a un movente tanto politico che strettamente legale. Lo stesso che nel 2012, mentre Xi si apprestava a diventare segretario, portò all’arresto e alla successiva condanna all’ergastolo di un altro dei suoi rivali, Bo Xilai. Non casualmente, il predecessore di Sun come capo del Partito a Chongqing.

Ma proprio un confronto tra questi due processi, sulla carta così simili, rivela anche  quanto resti fragile lo Stato di diritto in Cina. Il processo di Bo Xilai, durato cinque giorni e trasmesso online, certo per “educare” le masse, venne però considerato anche da giuristi internazionali un passo avanti verso la trasparenza del sistema giudiziario Nel 2016 Xi Jinping ha anche promosso una riforma del processo penale centrata sulla formazione delle prove in contradittorio, quindi di fronte alla corte, anziché attraverso le indagini della polizia. Il processo di Sun è durato mezza giornata, poche ore in cui il tribunale si è limitato a interrogare due testimoni e prendere atto della sua dichiarazione di colpevolezza. Un chiaro messaggio, ora che il presidente ha rilanciato la sua campagna contro la corruzione estendendola oltre il perimetro del Partito, a tutti i funzionari pubblici.