Esteri

Il principe ereditario danese Frederik e sua moglie, la principessa Mary, a Broendby (afp)

Danimarca, corsi obbligatori su democrazia e Costituzione nei "quartieri ghetto"

La misura, nei quartieri con forte presenza di immigrati, prevede 25 ore di lezione settimanali anche sul Natale, anche per i non musulmani. Obiettivo: smontare l'attuale struttura sociale divisa in ghetti e cercare di costruire un tessuto sociale omogeneo con valori comuni

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BERLINO - Nuova misura energica del governo conservatore danese a fronte dei migranti. Copenaghen ha annunciato che nei quartieri-ghetto del piccolo prospero regno che ha accolto molti migranti e profughi da quando nel 2015 Angela Merkel aprì unilateralmente le porte della Ue alle grandi migrazioni, diventerà obbligatorio in ogni asilo e scuola per i bambini imparare tutto sia sui valori della democrazia, sul suo concetto come valore costitutivo, sulla Costituzione e sull'importanza irrinunciabile della festa cristiana del Santo Natale, a prescindere dalla religione cui i bimbi o le loro famiglie credono.

La decisione presa dal governo guidata dal premier conservatore Lars Lokke Rasmussen è stata concordata con i socialdemocratici (titolari del governo uscente fino al 2015) e con gli altri partiti d´opposizione. La misura prevede 25 ore di lezione settimanali sulla democrazia, la Costituzione e il Natale. L'obiettivo dichiarato della maggioranza è di smontare l'attuale struttura sociale divisa in ghetti e cercare di costruire un tessuto sociale omogeneo con valori comuni.

L'unica scappatoia offerta alle famiglie musulmane e ai loro figli è che la presenza a ogni ora diversa di lezione di qualsiasi materia non è strettamente obbligatoria, e che i genitori hanno in linea di principio il diritto a scegliere come educare i loro figli. La decisione del governo danese prevede però in ogni caso l'obbligo di partecipare a lezioni della scuola elementare dedicate all'integrazione. I primi temi saranno l'apprendimento della lingua ma poi verrà anche l'obbligo di apprendere il ruolo delle tradizioni danesi, incluse le celebrazioni delle feste cristiane di Natale e pasqua. Un rifiuto delle famiglie potrà scontrarsi con la reazione delle autorità di perdere gli assegni familiari per i bimbi.

In Danimarca si calcola che nelle “zone-ghetto” la percentuale di migranti non occidentali sia arrivata l´anno scorso al 66,5 per cento. In totale l'8,7 per cento delle persone residenti nel regno scandinavo – il totale è di 5,7 milioni – sono di origine non europea e non cristiana. La Danimarca utilizza ufficialmente il termine di “zone-ghetto” per i quartieri a maggioranza non autoctona. Recentemente il governo aveva anche deciso di confiscare ori preziosi beni e valori (salvo quelli personali come le fedi nuziali) ai migranti come pegno di garanzia in cambio dell'accoglienza e dei generosi benefici del welfare state locale.