Esteri

New York, consegna la pizza ai militari: arrestato, rischia l'espulsione

Il caso di Pablo Villavicencio-Calderon, fattorino immigrato in attesa della green card. Moglie e figlie americane, ora la famiglia teme di essere smembrata

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NEW YORK - Non era la prima volta che Pablo Villavicencio-Calderon andava a consegnare la pizza a domicilio nella base dell'esercito di Fort Hamilton, a Brooklyn. Ma venerdì sera, per la prima volta, l'agente di guardia all'ingresso invece di prendere in consegna le pizze gli ha chiesto i documenti. La carta d'identità della città di New York non era sufficiente, e così Pablo è stato consegnato agli agenti dell'immigrazione che ora lo detengono in attesa di decidere sulla sua espulsione dagli Stati Uniti.

Pablo è sposato con una cittadina americana di origine colombiana ed è in attesa della green card, ha due figlie di 3 e 4 anni ed è l'unico a lavorare in famiglia. Per lui si è immediatamente avviata una mobilitazione delle associazioni per i diritti civili, anche perché il suo è un caso inedito. Segnala infatti che l'esercito è chiamato a supportare gli agenti dell'immigrazione nell'identificazione e cattura degli "immigrati illegali" nella nuova fase di stretta voluta dalla presidenza Trump. 

"L'arresto di Pablo Villavicencio è scandaloso, crudele e inutile - ha detto Carlos Menchaca, presidente del Comitato di immigrazione del consiglio municipale, sentito dal Diario di New York - Adesso un newyorkese che fa il suo lavoro deve far fronte a tutti i pericoli che la detenzione e potenziale espulsione comportano. Villavicencio, che ha già in corso una richiesta di cittadinanza e ha una moglie e due figlie americane, merita la libertà, merita di vivere e lavorare in pace".

Nel 2010 aveva ricevuto un ordine di "partenza volontaria" da un giudice dell'immigrazione perché trovato in possesso di documenti non sufficienti alla permanenza in territorio Usa, ma non si era presentato alla partenza come concordato con le autorità, ha spiegato un portavoce dell'Ice (Immigration and costums enforcement).
La moglie di Pablo, Chica, si è presentata davanti alle telecamere di fronte alla base militare per fare appello per la liberazione del marito. Insieme a lei le due piccole, che non vedono il padre da cinque giorni. "Le bambine non fanno che chiedere del papà. Nel fine settimana abbiamo parlato al telefono, lui piangeva e non sapevamo come spiegarlo a loro. Per favore aiutateci".

Il caso della famiglia Villavicencio è solo l'ultimo di una serie di retate compiute dalla polizia dell'immigrazione a New York, che hanno lasciato decine di famiglie smembrate, con il rischio che l'unica fonte di supporto economico venga improvvisamente e brutalmente allontanata dal Paese.