Esteri

Migranti, il blocco di Visegrad: "Boicottiamo il minisummit europeo di domenica"

E' la prima volta che non un paese bensí un intero gruppo di paesi della Ue decide di saltare un vertice. La decisione dopo il summit di oggi a Budapest. Cresce la spaccatura europea

1 minuti di lettura
BERLINO - Sull'emergenza migranti si apre una crisi con sapore quasi secessionista senza precedenti nella Storia dell'attuale Unione europea, senza precedenti dai tempi lontani dei Trattati di Roma. I paesi del gruppo di Viségrad (Polonia, Cechia, Ungheria, Slovacchia) riuniti in summit operativo straordinario oggi a Budapest sotto la presidenza ungherese, hanno annunciato che non parteciperanno all'atteso, importante minivertice dell'Unione di domenica sull'immigrazione cui pure erano stati invitati. E' la prima volta in assoluto che non un paese bensí un intero gruppo di paesi della Ue decide di boicottare un vertice.     

La notizia è venuta col comunicato congiunto finale della riunione svoltasi a Budapest, cui era presente come ospite anche il cancelliere federale austriaco Kurz. Dice il popolare, carismatico premier sovranista ungherese Viktor Orbán che faceva gli onori di casa, spiegando la decisione: “Il minisummit di domenica è inaccettabile, non vi parteciperemo perché il summit (ndr proposto dalla Commissione europea in quello che è apparso un appoggio alle nuove proposte della cancelliera federale Angela Merkel per un coordinamento di controllo dei confini e di politica verso i migranti) è solo la riedizione di vecchie proposte che noi abbiamo già rifiutato”. Viségrad sembra respingere sia ogni rilancio delle richieste delle ripartizioni di quote di migranti sia l'idea di una creazione di una forza comune europea per il controllo delle frontiere esterne dell'Unione. In particolare l'Ungheria, ma non solo, insiste che il controllo delle frontiere deve rimanere nell'ambito della sovranità nazionale.

Il vertice avrebbe dovuto riunire, oltre ai 4 di Viségrad, una decina di paesi Ue: tra questi su invito di Bruxelles Italia, Francia, Germania, Grecia, Spagna, Malta, Bulgaria, Belgio e Olanda, ed era comunque un vertice con invito aperto a chi volesse parteciparvi. I documenti provvisori preparati da Bruxelles per il vertice chiedono metodi per accelerare l´applicazione dell´accordo di Dublino e meccanismi di solidarietà nella ripartizione di quote di migranti. Contemporaneamente in una seconda sfida dei 4 di Viségrad agli altri membri della Ue la Polonia ha fatto sapere per bocca di Krzysztof Szczerski, capo di gabinetto del capo dello Stato Andrzej Duda, che il prossimo Bilancio della ue rischia di far saltare l'Unione. Tra le “due Europe” insomma la temperatura dello scontro sale ogni ora di piú al calor bianco. La prima dura reazione all´annuncio del “nyet” dei 4 di Visègrad è venuta dall'esecutivo francese: “I vertici europei non si boicottano”.