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Il presidente cinese Xi Jinping (ap)

Pechino dice sì a Internet libero: ma solo nelle "Hawaii cinesi"

L’ultimo tentativo dell’Hainan per attirare i turisti stranieri è uno strappo a una delle regole più rigide della Cina: la grande muraglia digitale che circonda e censura la sua Rete. Le autorità dell’isola tropicale hanno annunciato che creeranno delle “zone di raccolta” in cui i visitatori internazionali avranno libero accesso a tutti i siti e le applicazioni di solito bloccati nel Paese

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PECHINO - Palme, spiagge e Internet libero. L’ultimo tentativo dell’Hainan per attirare i turisti stranieri è uno strappo a una delle regole più rigide della Cina: la grande muraglia digitale che circonda e censura la sua Rete. Le autorità dell’isola tropicale, ribattezzata con un po’ di generosità le “Hawaii cinesi”, hanno annunciato che creeranno delle “zone di raccolta” in cui i visitatori internazionali avranno libero accesso a tutti i siti e le applicazioni di solito bloccati nel Paese. Potranno postare le foto delle vacanze su Facebook, Twitter e Instagram, oppure godersi filmati e musica su Youtube.
La misura è parte di un piano complessivo di rilancio del turismo pubblicato oggi sul sito della provincia, il cui obiettivo è aumentare del 25% gli arrivi ogni anno per raggiungere i 2 milioni nel 2020. Non sarà facile. Negli scorsi decenni le autorità hanno più volte tentato di trasformare l’Hainan in una isola resort, con l’unico risultato di generare montagne russe di bolle immobiliari e relative esplosioni. Nelle lunghe spiagge della costa Sud, qualche russo a parte, i turisti continuano a essere solo cinesi. E molte delle misure annunciate oggi servono proprio per corteggiare gli stranieri: dalle nuove tratte aeree all’obbligo per tutti gli esercizi commerciali di accettare le carte di credito internazionali come Visa e Mastercard. È stato anche introdotto un ingresso senza visto per 30 giorni, altra eccezione notevole considerata l’attenta politica dell’immigrazione cinese. 

Nessuna traccia invece, almeno per ora, dell’apertura all’industria delle scommesse e dei casino, che avrebbe trasformato Hainan in una seconda Macao. L’ipotesi era circolata a lungo nelle scorse settimane, dopo che Xi Jinping, visitando l’isola per partecipare al Forum economico di Boao, aveva annunciato una serie di progetti per il suo sviluppo. Il reddito pro capite degli abitanti infatti resta tra i più bassi del Paese. Al posto dell’azzardo, ecco invece questa inattesa apertura di Internet. Che magari non basterà ancora a convincere gli stranieri, ma nel resto della Cina, a leggere le reazioni sui social network, sta già generando un’ondata di invidia.