Esteri

Migranti, Seehofer: "Negozieremo rinvio profughi in Italia"

(reuters)
Il piano per “chiudere il Mediterraneo” è giunto oggi da Vienna, dove si sono incontrati il cancelliere austriaco Kurz e il ministro dell’Interno tedesco Seehofer, rievocando il novello “asse” Roma-Vienna-Monaco per garantire che anche l’Italia è d’accordo
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BERLINO - E’ ufficiale, il fantasmagorico piano di “chiudere il Mediterraneo”, un annuncio che avrebbe fatto felice il barone di Muenchhausen, è giunto oggi da Vienna, dove si sono incontrati il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, rievocando il novello “asse” Roma-Vienna-Monaco per garantire che anche l’Italia è d’accordo. Peccato che i tre non abbiano ancora risolto la questione chiave, quella delle frontiere, soprattutto alla luce dell’intesa Merkel-Seehofer sui profughi che promette una rigidissima applicazione del regolamento di Dublino. 
Stamane, dalle colonne della Sueddeutsche Zeitung, il segretario generale della Csu, Markus Blume, ha mandato un avvertimento all’Italia. Il nostro Paese “deve sapere che se non firma un accordo per riprendersi i richiedenti asilo registrati in Italia, li respingeremo al confine tra Germania e Austria”. Qualche ora più tardi, dopo il tete-a-tete inconcludente con Kurz, anche il capo del suo partito e ministro dell’Interno, Horst Seehofer, ha messo in guardia dall’”effetto domino”, se la Germania chiudesse le frontiere. E ha ammesso che dovrà negoziare con l’Italia e la Grecia per “fermare l’immigrazione illegale”. In realtà, un’intesa di Merkel con Alexis Tsipras già esiste. Manchiamo solo noi.
Nel caso di un accordo anche con l’Italia, i profughi non verrebbero bloccati al confine, ma portati in un “centro di transito” e poi rispediti in aereo nel nostro Paese. Seehofer ha detto anche di aver parlato con il premier ungherese Victor Orbán, il quale gli avrebbe comunicato che ormai tutti i profughi proverrebbero dalla Grecia. Il ministro tedesco sembra appoggiarlo nell’idea che debbano essere rispediti ad Atene e che “finché non c’è un regolamento valga Dublino. E lo devono rispettare tutti, anche l’Italia e la Grecia”. 

A Berlino, intanto, Angela Merkel ha incontrato Orban. Era la prima volta da quattro anni. L’autocrate magiaro ha rivendicato il fatto di aver fatto un favore alla Germania. “Abbiamo chiuso le frontiere meridionali e impedito che migliaia di profughi venissero in Germania”, ha scandito in conferenza stampa, confermando di voler rispedire in Grecia i profughi registrati lì. 

Nei giorni scorsi, Orbán aveva smentito la cancelliera, che aveva sostenuto di avere accordi di restituzione ormai con 14 Paesi, oltre a Francia e Grecia. Tuttavia, intervistato dalla Bild, il premier magiaro si è mostrato disponibile ad un accordo con Berlino.

Seehofer, in ogni caso, ha ricordato da Vienna che nel caso di un mancato accordo con l’Italia, “bisognerà prendere una decisione a tre”, dunque sempre tra Germania, Austria e Italia, per “pensare a nuove misure”. La prossima settimana, l’11 luglio, ci sarà un incontro a tre tra i responsabili degli Interni, per un consulto prima della riunione informale dei ministri dell’Interno. E al primo summit importante della presidenza austriaca bisognerà discutere anche, secondo Kurz, “come chiudere le rotte lungo il Mediterraneo”. Auguri.